Regia di Rob Marshall vedi scheda film
Un remake travestito da sequel che personalmente ho trovato insipido, fracassone e sopravvalutato.
Sarò anche una voce fuori dal coro, ma confesso che questo film non mi è piaciuto e sono d'accordo con chi lo ha definito un remake di Mary Poppins travestito da sequel. A me è sembrata l'ennesima commercialata Disney per spillare soldi alle famiglie. Di accattivante e meritevole ha soltanto l'apparenza o l'estetica grazie alle sue ottime scenografie, i suoi bei costumi e i suoi effetti speciali spettacolari, ma di sostanza non ne ho trovata molta. Come film mi è parso una sterile copia del primo con Julie Andrews. Tutto è riciclato freddamente, con un impegno forzato. Ne è venuta fuori pertanto un'opera sopra le righe e pretenziosa che a me personalmente (e mi dispiace dirlo) non ha emozionato. E' come la copia esatta e attenta al dettaglio di un bel dipinto famoso, ma nient'altro. Un film con un bell'involucro insomma, ma privo di anima.
La trama è stiracchiata, poco coinvolgente e si protrae più del necessario arrivando ad annoiare a un certo punto nel suo fastidioso tentativo di emulare la magia e le scene cult del capolavoro di Robert Stevenson. Non riesce a rievocare come si dovrebbe gli elementi che fecero del primo film un successone.
Probabilmente, come rivisitazione del personaggio leggendario di Mary Poppins sarà piaciuto molto alle nuove generazioni di bambini, ma alle vecchie credo sia rimasto nel cuore il primo film. Forse in parte per questo non sono riuscita a godermi questa specie di sequel. Il confronto mi è sembrato schiacciante sotto ogni punto di vista e livello. Innanzitutto, non mi sono piaciute le interpretazioni nè gli attori scelti, li ho trovati quasi tutti fuori parte tranne Meryl Streep e il mitico Dick Van Dyke (seppur solo in un cameo).
Emily Blunt, per quanto sia una brava attrice, non mi ha convinta nel ruolo di Mary Poppins e a nulla le son servite le faccette di sufficienza con cui guardava gli altri per imitare il modo in cui Julie Andrews redarguiva con il solo sguardo la gente con cui era in disappunto su qualcosa. A me è parsa solo una rievocazione forzata di un personaggio cult.
Pur lasciando trasparire bellezza e raffinatezza, la Blunt si è rivelata una Mary Poppins sciapita poichè non è riuscita a calarsi bene in nessun momento in un ruolo che per me rimane esclusivo della Andrews, punto.
Ancora peggio invece Ben Wishaw nel ruolo di Michael Banks. Posso dire che con quella sua faccia marchiata da quel suo fastidioso sorriso sghembo, che sembra quasi essergli stato tatuato sul volto, l'ho trovato addirittura insopportabile per tutta la durata del film? Aveva solo due espressioni, quella con il sorriso e quella senza, e sinceramente, non mi ha trasmesso la ben che minima emozione in nessuna scena. Mi è sembrato l'interprete meno adatto al mondo a far da mattatore al film insieme alla Blunt. Mi dava così ai nervi, che ricordo che a un certo punto, ho iniziato a guardare il cellulare in sala, trovandola una distrazione migliore della sua interpretazione.
Poche le scene memorabili del film purtroppo, si contano sulle dita, come quella dentro il vaso di ceramica, il resto è monotonia e a essere sincera, personalmente, non vedevo l'ora che finisse per poter uscire dalla sala.
Neppure le musiche mi sono piaciute, anzi, mi hanno fatto venire mal di testa. Purtroppo, a differenza di mitici pezzi come "Cam caminì" e "Supercalifragilistichespiralidoso", avevano testi banali che neanche si riescono a ricordare e che dunque, non saranno mai canzoncine memorabili che sentiremo cantare in giro... erano canti molesti e assordanti.
In definitiva per me è un film insipido, fracassone e sopravvalutato. Perfino Nanny McPhee è di gran lunga superiore a questo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta