Espandi menu
cerca
C'eravamo tanto amati

Regia di Ettore Scola vedi scheda film

Recensioni

L'autore

zombi

zombi

Iscritto dal 21 luglio 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 97
  • Post 14
  • Recensioni 1707
  • Playlist 277
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su C'eravamo tanto amati

di zombi
8 stelle

ci sono dei film che sono dei punti fermi nella vita. i classiconi italiani come questo, lo sono per me per certi versi, anche se poi sono costretto a dare il vuoto buono e non ottimo. "C'ERAVAMO TANTO AMATI" è più di un titolo, più di un caposaldo della nostra cinematografia. è diventato anche un modo di dire. anche così, per scherzare o per ridere. la storia dei tre amici che attraversa tre decenni, dall'esperienza partigiana all'oggi(i loro e i nostri anni 70, ai quali per certi versi siamo ancora fermi)è naturalmente anche la nostra storia cinematografica per certi versi ferma ai capolavori di quei tempi. capisco che senza vittorio gassman, nino manfredi, il marchese cazzuola di aldo fabrizi, l'intellettuale sconsideratezza di satta flores non si possano riportare in vita i capolavori, ma è sconfortante, come senza di loro, e le penne di scola, age e scarpelli, non si riesca a dare un quadro del nostro paese con la stessa dissacrante lucidità. eravamo maestri nel riderci addosso, nei nostri meschini giuocherelli da intrallazzatori di quartiere(le accuse dello squalo gassman al suocero vecchio stampo)e non siamo in grado di ripetere quelle sceneggiature perfette ora, in questo governo di transizione dopo berlusconi. da piangere e da ridere ce ne sarebbe eccome, soprattutto piangere anche alla luce dei processi storici sulle stragi che finiscono sempre e solo con la lista dei nomi delle vittime. sarà che non abbiamo più la pregnante bellezza della forse non eccelsa stefania sandrelli, o la talentuosa maestria della ralli nel tratteggiare la eliduccia che da anatroccolo buzzichello inquartata in volgari abiti dorati, sanno trasformarsi in cigni cresciuti a cultura e verdure lesse per amore di un disilluso che si lascia imbrigliare dal tangentistico cavalierato del suocero "marchese"(IO NON MORO! IO NON MOOORO!!! urla nelle orecchie fabrizi a gassman verso la fine). ma come si fa a non guardare a questo viale del tramonto de noantri, colmo d'amore cinefilo, con un occhio speciale. con gli occhi colmi di disillusione di un gassman sospeso in aria in attesa di poter fare il tuffo nella sua piscina, della sua villa, ripensando al passato, alla guerra, alla liberazione e alle grandi attese che prontamente sono state disattese. 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati