Regia di Andrzej Wajda vedi scheda film
Una volta tanto il deformante titolo italiano, I dannati di Varsavia (il titolo originale Kanal risulta più secco e incisivo), dimostra quanto meno di aver capito il senso del film. Il film infatti è una dichiarata rappresentazione dell'inferno dantesco (uno dei personaggi ad un certo punto ne cita pure uno stralcio) con rimandi soprattutto alle illustrazioni di Gustave Doré con le anime in pena sommerse e ammassate.
I personaggi sono "dannati" fin da subito (è la voce off intreoduttiva a farcelo sapere) e in questo senso sono impersonali e bozzettistici in quanto rappresentazioni di metafora pura.
Qua e là un po' ingenuo e meno coinvolgente di quanto vorrebbe, però con varie belle suggestioni. Wajda come sempre in questa fase fa ampio uso (fin quasi ad un abuso) di carrellate laterali, comunque sempre con grande maestria.
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