Regia di Andrzej Wajda vedi scheda film
Claustrofobico, buio, disperato e struggente film di guerra di Andrzej Wajda, incentrato sul tentativo di un gruppo di patrioti polacchi di sfuggire all'accerchiamento tedesco attraverso le fogne ("Kanal" è infatti il titolo originale del film che nel 1957 è stato premiato al Festival di Cannes). L'epopea di questi eroi viene raccontata da Wajda con i toni di un rabbioso e tragico documentario: una terribile odissea, un cammino faticoso e sofferto di un gruppo di ardimentosi nella vana ricerca di una luce che possa ridare loro speranza e vita, luce che forse però è solo ingannevole speranza, vuota illusione, tragica constatazione del proprio destino di dannati. Narrazione essenziale, stile vigoroso ed appassionante, immagini volutamente sporche e fangose, ma dalla forza sconvolgente e dirompente, tocchi di melodramma furioso e passionale (la soldatessa che si uccide non appena scopre che il militare di cui è innamorata è già sposato con figlia, il peregrinare impossibile di Margherita e Giacomo, destinato ad infrangersi di fronte a delle sbarre, la dolorosa scoperta finale da parte del comandante, ed il conseguente suo gesto, estremo ed istintivo, di rancore, incredulità e disperazione). Wajda impregna tutto il suo film di un profondo senso di morte e ci regala una pagina straziante e durissima di storia. Iconograficamente molto gli deve "Il pianista" di Polansky: diverse immagini di questo film, specie quelle di Varsavia distrutta e bombardata, sembrano essere prese di peso dall'opera di Wajda.
Voto: 7+
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