Nel settembre del 1944, con la forza della disperazione, Varsavia insorge contro gli occupanti tedeschi, che contrattaccano con tutto il peso della loro struttura militare. Un gruppo di patrioti cerca di sfuggire all'accerchiamento tedesco attraverso le fogne ed è una terribile odissea che si carica progressivamente di toni da tragedia, man mano che le fila di questi ardimentosi si assottigliano. Un celebre, cupo capolavoro di Wajda per ricordare un episodio autentico di disperato eroismo. Una narrazione scarna e vigorosa che conferisce al film una forza sconvolgente, quasi un drammatico documentario intriso del sapore della morte.
Un'odissea moderna di palpabile disperazione e sofferenza decisamente lontana dalla retorica ufficiale che sa ancora oggi suscitare sgomento e rabbia, indignazione e rigetto, proprio nel suo non essere celebrativa, per ciò che è stato e che il revisionismo in atto tenta adesso di minimizzare diminuendo il senso della sua portata distruttiva.
"Kanal" narra il lancinante itinerario di un gruppo di polacchi della resistenza verso l’utopistica via per la salvezza. Il film di Andrzej Wajda è disgiunto in due parti principali; quella all'aperto, delimitata tra le macerie della periferia di Varsavia (la Vistola), in cui la truppa omogenea degli opponenti si districa fra le borgate, ormai ridotte in macerie,… leggi tutto
Quando si parla di cinema dal punto di vista commerciale, noto che qui in Italia si tende sempre a fare discorsi del tipo: "Com'è andata quest'anno la competizione fra i film USA ed i film italiani? Hanno…
Una volta tanto il deformante titolo italiano, I dannati di Varsavia (il titolo originale Kanal risulta più secco e incisivo), dimostra quanto meno di aver capito il senso del film. Il film infatti è una dichiarata rappresentazione dell'inferno dantesco (uno dei personaggi ad un certo punto ne cita pure uno stralcio) con rimandi soprattutto alle illustrazioni di Gustave…
Carissimi coutenti, mi sento in dovere di ringraziarvi tutti per l’inaspettata adesione a quella che normalmente si dovrebbe definire recensione ma che, nel caso specifico, sarebbe più opportuno ritenere…
"Kanal" narra il lancinante itinerario di un gruppo di polacchi della resistenza verso l’utopistica via per la salvezza. Il film di Andrzej Wajda è disgiunto in due parti principali; quella all'aperto, delimitata tra le macerie della periferia di Varsavia (la Vistola), in cui la truppa omogenea degli opponenti si districa fra le borgate, ormai ridotte in macerie,…
E' il secondo film del grande Wajda, indubbiamente quello che lo impose con prepotenza all'attenzione mondiale. "I dannati di Varsavia" è un'opera fortemente impattante, di q elle di fronte alle quali non è possibile restare indifferenti, dolorosa e potente, che esprime inequivocabilmente (e magistralmente) la posizione dolorosamnete critica del regista che si esprime attraverso un…
Il secondo film di Wajda dedicato alla guerra è un buon film, seppure piuttosto invecchiato, forse anche a causa di un doppiaggio più enfatico del necessario. Si tratta di un'anabasi fognaria con un finale assai più tragico rispetto all'archetipo di Senofonte. Se il titolo originale polacco era generico (Kanal, cioè fognatura), quello italiano rende bene la situazione da trappola per topi in…
Tesissimo, ben recitato, molto coinvolgente, claustrofobico, angosciante, disperato. E' un grande film di Wajda che rende benissimo la tragedia della guerra, dell'occupazione, della fuga disperata nelle fogne. Non so che periodo il regista stesse vivendo nella sua vita privata, ma certo per rendere così bene quanto sopra doveva provare sentimenti simili a quelli dei protagonisti. Io ieri sera…
Claustrofobico, buio, disperato e struggente film di guerra di Andrzej Wajda, incentrato sul tentativo di un gruppo di patrioti polacchi di sfuggire all'accerchiamento tedesco attraverso le fogne ("Kanal" è infatti il titolo originale del film che nel 1957 è stato premiato al Festival di Cannes). L'epopea di questi eroi viene raccontata da Wajda con i toni di un rabbioso e tragico…
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Commenti (6) vedi tutti
Pensavo fosse nelle mie corde, ma mi sbagliavo.
commento di moviemanUn'odissea moderna di palpabile disperazione e sofferenza decisamente lontana dalla retorica ufficiale che sa ancora oggi suscitare sgomento e rabbia, indignazione e rigetto, proprio nel suo non essere celebrativa, per ciò che è stato e che il revisionismo in atto tenta adesso di minimizzare diminuendo il senso della sua portata distruttiva.
leggi la recensione completa di (spopola) 1726792Teso, claustrofobico, disperato. 8 1/2
commento di kotrabVoto 8 Asfissiante
commento di luca826sinceramente l'ho trovato un film un po' retorico e molto datato.
commento di florentia violaè bello certo la fine che fanno tutti i personaggi è proprio da casi umani
commento di sarix