Regia di Umberto Lenzi vedi scheda film
Nel XVIII secolo Caterina sposa lo zar Pietro III e, non contenta, trama per destituirlo e prenderne il posto. Ci riuscirà solamente con l'aiuto di un dissidente dallo zar imprigionato, Orlov, e da Caterina aiutato a organizzare una rivolta.
Lenzi, prima di diventare uno dei maggiori esponenti del cinema di genere italiano licenziando soprattutto poliziotteschi e thriller/horror fra gli anni Settanta e Ottanta, si fece le ossa praticamente su ogni tipo di pellicola: dai cappa e spada ai mitologici, dalle spy story agli spaghetti western. Uno dei primi titoli da lui diretti è questo Caterina di Russia, film storico dal budget ammirevole e, per quanto romanzato a dovere ricercando l'interesse del pubblico, sufficientemente attendibile. E' lo stesso regista, insieme a Guido Malatesta, a firmarne soggetto e sceneggiatura; i cento minuti di narrazione scorrono senza particolari intoppi e la commistione di dialoghi e azione sembra ben assemblata. I nomi principali del cast sono apprezzabilissimi: Sergio Fantoni, Raoul Grassilli, Giacomo Rossi Stuart, la tedesca Hildegarde Knef; anche le location croate paiono azzeccate, scelte come frutto della collaborazione produttiva fra Italia, Francia e Jugoslavia. In certi momenti il rischio polpettone non si riesce a evitare (retorica prepotente, o una certa eccessiva cura per scenografie e costumi), ma nel complesso non si tratta di un lavoro di serie B, magari di A medio-bassa classifica. 3,5/10.
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