Regia di Tom Edmunds vedi scheda film
13° FESTA DEL CINEMA DI ROMA - SELEZIONE UFFICIALE
Una sorta di soluzione concordata, una eutanasia concordata per contratto: ma non in una fantasmagorica clinica svizzera della dolce morte, bensì facendosi eliminare, nel modo più gradito, da un assassino di professione, che agisce, appunto, sulla base di un contratto apposito, stabilito da una cooperativa che raduna tutti i professionisti specializzati in questo genere di missioni.
Scopre tutto ciò un giovane scrittore esaurito e depresso dai troppi fallimenti che la vita gli ha dedicato fino a quel momento.
Il killer lo avvicina su un ponte, tattica commerciale che spinge il professionista a cercare nuova clientela nei punti caratteristici della città che invogliano le persone a farla finita. Ma ammazzarsi non è un mestiere facile e a cui ognuno riesca a far fronte con le proprie "forze". Il nostro ragazzo, dopo oltre dieci tentativi andati male, pertanto si convince ad aderire alla proposta, scegliendo la modalità più semplice, classica, e meno dispendiosa tra le possibili: il colpo in testa ricevuto a sorpresa da un revolver.
Peccato che, una volta firmato il contratto, il ragazzo veda la propria fallimentare esistenza capovolgersi, dopo l'incontro con una giovane e carina responsabile editoriale, che finalmente scorge nell'opera del ragazzo, solo abbozzata ma pregna di sentimento e di un macabro istinto suicida in grado di attrarre il pubblico, una probabile fonte di successo letterario. Nascerà inoltre anche qualcosa a livello sentimentale tra i due, per cui l'idea di morire per mano del killer anziano ed inflessibile, ma anche semmpre meno preciso e infallibile, non lo attrae più come un tempo.
La storia, non proprio originale, fa tornare in mente lo stepitoso capitolo cinematografico della singolare e piuttosto rarefatta filmografia del finlandese Aki Kaurismaki, che nel lontano 1990 ci aveva incantato con una bozza molto simile, impegnando un fior di attore come Jean Pierre Leaud nella parte dell'aspirante suicida colto da ripensamento clamoroso.
Questo film, ben lontano dalla poesia che intarsia l'opera magnifica e minimalista del celebre cineasta scandinavo, ma che comunque si avvale di un attore di razza qui in gran forma come Tom Wilkinson, punta più sul lato commedia nera e cinica, e sa risultare divertente, ben ritmato, veloce e schietto, al servizio di un pubblico gaudente che non può non divertirsi e trovare più occasioni per ridere di gusto, mettendo alle prove ognuno per studiare la propria propensione verso un cinico, spassoso, galvanizzante humor nero.
Al centro della vicenda, oltre all'anziano killer da pensionare, il giovane attore Aneurin Barnard (visto recentemente in Dunkirk), si assume con efficacia e giusto gusto macabro il ruolo del depresso protagonista incapace di farla finita come le proprie mani.
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