Trama
Leslie, assassino professionista in età ormai avanzata, non è più così fortunato nel suo lavoro. Il suo nuovo boss lo ha costretto a cercare potenziali "clienti" nei posti in cui sono soliti commettersi molti suicidi per ritardare di un anno il suo andare in pensione. Dopo un incontro casuale su un ponte, Leslie viene reclutato dal giovane William, che ha fallito diverse volte il tentativo di togliersi la vita. Con un contratto firmato, William attende di morire entro una settimana ma la sua vita prende improvvisamente una piega inaspettata. Tuttavia, un contratto è un contratto e William non potrà facilmente cambiare idea.
Approfondimento
MORTO TRA UNA SETTIMANA (O TI RIDIAMO I SOLDI): VIVERE O MORIRE?
Diretto e sceneggiato da Tom Edmunds, Morto tra una settimana (o ti ridiamo i soldi) racconta la storia di William, un giovane scrittore profondamente insoddisfatto della sua vita che, dopo aver tentato più volte di suicidarsi, decide di ingaggiare Leslie, un killer professionista prossimo alla pensione, per porre fine ai propri tormenti. Con un contratto firmato, William attende di morire entro una settimana ma la sua vita prende improvvisamente una piega inaspettata: trova un editore, si fidanza con la ragazza dei suoi sogni, e di conseguenza non ha più voglia di morire. Ma per Leslie il contratto non è più rescindibile... quindi William ha una settimana per sfuggire al killer che lui stesso ha pagato.
Con la direzione della fotografia di Luke Bryant, le scenografie di Noam Piper, i costumi di Natalie Humphires e le musiche di Guy Garvey, Peter Jobson e Paul Saunderson, Morto tra una settimana (o ti ridiamo i soldi) è una commedia dark, nata dal desiderio del regista di mettere in scena la storia di un killer professionista che uccide solo persone che vogliono morire. Ha evidenziato Edmunds: "L'idea di una 'clinica dell’eutanasia' gestita da un killer, mi faceva ridere. Si trattava di un personaggio divertente, però stavo avendo difficoltà a creare la sua storia. Poi, ho deciso di inserire un altro personaggio, qualcuno che stesse cercando disperatamente di uccidersi senza riuscire mai a farlo nel modo giusto. Facendogli affidare il compito a qualcun altro, è nato il film, basato su due personaggi che cercano la stessa cosa ma con due differenti prospettive. William è un giovane uomo che deve ancora trovare lo scopo della sua vita, e Leslie è un uomo anziano che ha paura di perdere la cosa che gli dà lo scopo. Si entra in empatia con entrambi, anche se sono due posizioni opposte tra loro. Desideri che William viva, ma questo significa che Leslie dovrà andare in pensione, mentre se Leslie riesce a portare a termine il contratto, mantenendo così il suo lavoro, allora William morirà
Il trattamento di un tema come il suicidio è però delicato: dovevo essere empatico e responsabile e per tale ragione ho voluto che la mia storia fosse sul potere affermativo della vita e sulla capacità di trovare delle ragioni per viverla in maniera totale. Dall'altro lato, invece, volevo che il personaggio di Leslie amasse davvero il suo lavoro, così tanto da essere disposto a fare qualsiasi cosa pur di tenerselo. Avevo in mente una frase, che definiva perfettamente il personaggio: 'uccidere le persone mi dà una ragione per vivere'. Poi ho letto una notizia, su uno degli uomini più ricercati dall'FBI, che era stato finalmente catturato dopo 20 anni di fuga: viveva a Pinner! Una cosa fantastica! C'erano testimonianze brillanti dei suoi vicini, che raccontavano quanto fosse adorabile, di come giocasse bene a Bridge e di come non avessero idea della sua 'altra vita': la cronaca dava il senso della dicotomia che volevo per Leslie!".
Il cast
A dirigere Morto tra una settimana (o ti ridiamo i soldi) è Tom Edmunds, regista e sceneggiatore inglese alla sua opera prima. Ex assistente del regista Anthony Minghella nella società di produzione Mirage Enterprises e sul set di Complicità e sospetti, Edmunds ha all'attivo due cortometraggi visti in vari… Vedi tutto
Trailer
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Commenti (7) vedi tutti
Commediola assurda dove si ride molto poco; la partenza è buona ma il tutto precipita nell'idiozia.
commento di gruvierazCommedia nera, surreale e grottesca, con qualche sparuto guizzo comico
leggi la recensione completa di Furetto60A momenti fulminanti si alternano fasi banali e di stanca. Si lascia guardare, ma non supera la sufficienza.
leggi la recensione completa di silviodifedeIl delicatissimo e scabroso tema del suicidio viene affrontato in chiave di commedia disimpegnata dall'umorismo nero e cinico, in una vicenda paradossale con tocchi di attualità, sorretta dalla discreta simpatia dei personaggi.
commento di Fanny SallyFESTA DEL CINEMA ROMA 2018
leggi la recensione completa di LAMPURDead in a Week può definirsi una commedia dark all'acqua di rose votata al british humor e piuttosto innocua, che scambia la cattiveria con la banalità spinta quando va bene, e quando va male con la gratuità.
leggi la recensione completa di pazuzuUn serie di incastri comici e paradossali che alludono ad una riflessione più profonda sulla morte in generale e sui suoi inaspettati risvolti. Non per tutti il grado di superficiale profondità che ne fa cogliere l’organigramma , sia del film che del destino
leggi la recensione completa di gaiart