Regia di Mario Mattòli vedi scheda film
E' un discreto melodramma, il cui pregio maggiore è l'interpretazione degli attori, tutti impegnati e in parte col personaggio. Il principale difetto è, credo, la regia un po' spenta di Mattòli, per il quale mi sento di concludere non essere un regista adatto a storie drammatiche. Del resto la sua stessa carriera ne è la prova. Qui infatti gli manca il polso necessario e quella dote - consistente non ho mai capito in quali accorgimenti - di conferire nerbo e vigore ad una vicenda.
Quanto al soggetto, gli sceneggiatori erano incerti nel scegliere un tema da sviluppare, o da cui far derivare gli altri. Si parte con una riflessione su un rapporto carente tra padre e figlia; questo punto poi si perde a favore di un'analisi di un certo disagio sociale fatto di povertà e sbandamenti; infine troviamo una storia d'amore che stenta ad ingranare. Il tutto è abbastanza slegato. L'alta borghesia viene dipinta, specie nel personaggio della ricca vedova, con pennellate decisamente negative.
Dopo questo lungo elenco di difetti, va anche detto che il film è nonostante tutto guardabile e riesce a mantenere l'interesse. Ho trovato interessante soprattutto Andrea Checchi nella parte di un inguaribile mascalzone. Alida Valli, da parte sua, è brava nel ruolo della ragazza ricca e viziata, che però inizia a mettere sale in zucca. L'attrice è qui decisamente molto bella, anche più di come apparirà a colori in "Senso" di Visconti.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta