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Le ali di Honneamise

Regia di Hiroyuki Yamaga vedi scheda film

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La recensione su Le ali di Honneamise

di AndreaVenuti
9 stelle

Le ali di Honneamise è un film d'animazione giapponese del 1987; scritto e diretto Hiroyuki Yamaga, prodotto dallo Studio Gainax con l'aiuto economico del colosso dell'industria dei giocattoli Bandai.

 

Sinossi: In un mondo alternativo ma similare al nostro, in un particolare periodo storico non ben specificato (una sorta di anni Sessanta) la nazione di Honneamise, in guerra con un paese confinante, sta progettando il primo viaggio spaziale dell'uomo nonostante l'ostruzionismo di vari organi governativi che lo ritengono inutile e troppo costoso.

Shirotsugh (il protagonista), appartenente al corpo spaziale, si offerto volontario per essere il primo astronauta a varcare i confini terresti, tuttavia la preparazione ed il successivo viaggio non saranno per nulla semplici...

locandina

Le ali di Honneamise (1987): locandina

Le Ali di Honneamise è una vera e propria opera d'arte, realizzata dal neonato Studio Gainax con una dovizia tecnico e produttiva fuori dalla norma, tuttavia prima di procedere con l'analisi è doveroso effettuare una breve contestualizzazione storica/produttiva

 

I giovani membri dello Studio, dopo essersi fatti conoscere tra gli addetti ai lavori per due cortometraggi realizzati in maniera del tutto indipendente (Daicon III del 1981 ed Daicon IV del 1983) ottenendo tra l'altro le lodi del "dio del manga" Osamu Tezuka, con questo lungometraggio dimostrano già tutto il loro visionario talento; oltre all'eccelso lavoro di Hiroyuki Yamaga, troviamo 4 direttori dell'animazione clamorosi come Hideaki Anno, Mahiro Maeda, Tensai Okamura ed Hiroyuki Kitakubo, senza dimenticarci del character design di Yoshiyuki Sadamoto, tutti ragazzi che da li a poco scriveranno pagine fondamentali dell'animazione giapponese, Neon Genesis Evangelion vi ricorda qualcosa ?; eccelse anche le musiche del poliedrico Ryuichi Sakamoto che nello stesso anno componeva le musiche de L'ultimo Imperatore di Bertolucci, che gli valse l' oscar come miglior colonna sonora.

 

Nonostante tutti questi grandi nomi, il film è passato tristemente alla storia per essere stato uno dei peggiori flop a livello commerciale; costato oltre 800 milioni di yen non ne recuperò nemmeno la metà (un qualcosa di simile, sia per quantità di denaro sia per elevato livello artistico, si era verificato nel 1968 con Il Segreto della spada del sole del 1968 diretto da Isao Takahata per la Toei).

scena

Le ali di Honneamise (1987): scena

Dope queste due paroline inerenti al processo produttivo, possiamo concentrarci sul film partendo subito dall'intrigante incipit: lenta carrellata verticale dall'alto vero il basso con l'immagine leggermente offuscata dalle nuvole, ad un certo punto il movimento si ferma proponendoci un campo lunghissimo con un ragazzino che cammina in solitaria immerso nella neve; inizio davvero ermetico contraddistinto inoltre da una voice-over (dello stesso ragazzo) alquanto poetica che sottoliena il suo amore per il volo.

 

Dopo un inizio del genere alquanto sperimentale, Yamaga cambia completamente registro mostrandoci per circa un'ora di visione la routine lavorativa di Shiro (il ragazzino visto in precedenza, ora cresciuto), membro del corpo spaziale di Honneamise.

Lo slice of life proposto da Yamaga è abbastanza interessante con un protagonista davvero insolito; Shiro non possiede la stoffa dell'eroe,senza un vero obiettivo lavora quasi per inerzia visto che il suo corpo governativo è ormai denigrato da tutti, a tal proposito segnalo una sequenza alquanto esplicativa con il loro comandante che sta tenendo un discorso importante ma tutti i membri del corpo spaziale sonnecchiano o pensano ad altro, e per enfatizzare maggiormente il disinteresse di questi scapestarti astronauti, Yamaga gioca con il montaggio parallelo mostrandoci i suddetti soldati che durante le ore lavorative fanno in realtà tutt'altro dal mangire fino ad aggiustare la loro moto che utilizzano per girovagare per la città.

Questa prima parte del film tuttavia risulta leggermente lunga con alcuni frangenti soporiferi se paragonati alla mastodontica seconda parte, interessanti ed incredibilmente dettagliate le ambientazioni (dalla città dove agiscono i protagonisti, passando per una vasta campagna lontano dal centro abitato).

Dovendo trovare l'ago nel pagliaio, Yamaga poteva concentrarsi maggiormente su alcuni personaggi secondari, intriganti ma solamente abbozzati (mi riferisco ad esempio al comandante di Shiro), comunque sono bazzecole poichè la sceneggiatura presenta già una mole di contenuti straordinaria.

 

scena

Le ali di Honneamise (1987): scena

A proposito della sceneggiatura, Yamaga oltre a regalarci alcune sequenze ironiche (che poi diventeranno un marchio di fabbrica dello studio Gainax) passa con nonchalance dal thriller politico, al war-movie nudo e crudo oppure a sequenze esistenzialiste filosofiche, con il protagonista che si interroga sul significato della vita fino ad arrivare alla compressione della violenza insita nell'uomo; nel meraviglioso e pacifica finale, Shiro afferma che la ragione principale che spinge l'uomo ad uccidere sia la paura di essere confinato ed è per questo motivo che l'esplorazione spaziale, almeno secondo lui, sia la risposta a tale male aprendo così all'uomo la possibilità di esplorare confini infiniti.

 

Come già accennato in precedenza Le ali di Honneamise propone una cura per il dettaglio clamorosa, pensiamo alla sequenza in cui il protagonsita sta per decollare con tutti i membri dell'equipaggio al lavoro per ultimare i dettagli del lancio; sembra di assistere ad un documentario costosissimo di National Geographic, il tutto però alternato ad una serie di avvincenti scontri bellici tra due nazioni in guerra (utlizzo eccelso del montraggio alternato).

scena

Le ali di Honneamise (1987): scena

scena

Le ali di Honneamise (1987): scena

Originale anche la relazione tra Shiro e la bella ed enigmatica Riquinni; storia d'amore per nulla banale, anzi ci viene addirittura mostrato un istinto sessuale del protagonista che stava per portare ad una situazione irreparabile (quasi un tentativo di stupro).

Con Riquinni inoltre emerge un'altra tematica fondamentale per la crescita del protagonista, ossia la religione; in un mondo allo sfracello, privo di valori l'unica speranza per l'uomo potrebbe essere rappresentata dalla fede, una fede però alquanto misteriosa infatti potremmo quasi affermare che la religione è una sorta di materiale aulico inserito per strutturare al meglio la storia.

 

Caposaldo dell'animazione, da recuperare assolutamente; come sottolienato dal critico e saggista Andrea Fontana Le ali di Honneamise è «arte allo stato puro».

[Nel 2013 dopo varie peripezie produttive, la Gainax ha annunciato ufficialmente di essere al lavoro su un sequel di questo film, dal titolo Blue Uru, tuttavia ancora oggi non si hanno notizie certe sullo stato dell'opera].

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