Lefty Brown è un sessantatreenne leale e irritabile che ha fatto da guida a Eddie Johnson, leggenda del western. Dopo che è divenuto senatore del Montana, nonostante le obiezioni della moglie Laura, Johnson ha intenzione di lasciare a Lefty la responsabilità del suo ranch. Quando però un ladro uccide Johnson, Lefty è costretto a prendere in mano la situazione. Devastato dal senso di colpa, parte per un viaggio che lo riunirà con i vecchi amici Tom Harrah, sergente dell'esercito, e James Bierce, divenuto governatore, e che lo vedrà affrontare le brutte realtà della giustizia della frontiera.
La parabola discendente del bollito Pullman non poteva essere più esemplare; eterna spalla caduto in disgrazia di una epica western di riscatti improbabili. La locomotiva magari non ha la strada segnata...
buona fotografia e discreta recitazione (sopra le righe) di Pullman per un western bolso e ritrito, che giunge fuori tempo massimo. tante le scene assurde, a cominciare dallo svolgimento assolutamente improbabile e naif dei confronti armati. solo per gli amanti del genere, condiscentemente irretiti dal perpetuarsi immutabile dei suoi stilemi.
Garbato (e un po' reazionario) western canonico, diretto a un pubblico estinto da mezzo secolo. Non una pietra tombale sul 'genere' ma un macigno sulla testa degli eventuali spettatori. Bill Pullman è da ultima spiaggia, invecchiato e roco. Tom Flangan è l'unico a salvarsi dal ridicolo. La ragnatela del tempo avvolge le buone intenzioni.
A chi s'ostina da 50 anni a piangerne la morte bisognerebbe spiegare che il western, forse IL genere per eccellenza, è nato morto, 115 anni fa. Ogni film western è, da sempre, un film storico.
- “Tutto ciò che sto dicendo è che non puoi semplicemente mettere una corda intorno al collo di un uomo quando diavolo piace a… leggi tutto
Facciamo un gioco. "Parapiglia! Scatta il gioco della bottiglia!" ...? Quasi, ma no. "Se ti faccio vedere il mio nuovo minipimer a vibrazione ultrasonica che c'ho in tasca tu me lo esci il tuo set di scodelle?" ...?…
Legenda alla Leggenda.
• Corsa all'Ovest, Destino Manifesto, Febbre dell'Oro, Terra dell'Abbondanza.
• Fine XIX secolo: tramonta il West, nasce il Cinema: sorge il Western.
• Nel mentre: John…
A chi s'ostina da 50 anni a piangerne la morte bisognerebbe spiegare che il western, forse IL genere per eccellenza, è nato morto, 115 anni fa. Ogni film western è, da sempre, un film storico.
- “Tutto ciò che sto dicendo è che non puoi semplicemente mettere una corda intorno al collo di un uomo quando diavolo piace a…
Gran bel western con una magistrale performance di Bill Pullmann perefettamente entrato nel personaggio che interpreta.
I tempi sono dettati magistralmente.
Storia molto verosimile con ricchi retroscena dove alla fine la verità, l'onore e il senso dell'amicizia vengono rispettati. Uno dei migliori western degli aultimi anni.
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Commenti (5) vedi tutti
La parabola discendente del bollito Pullman non poteva essere più esemplare; eterna spalla caduto in disgrazia di una epica western di riscatti improbabili. La locomotiva magari non ha la strada segnata...
commento di maurizio73Difficile fare oggi western dal sapore crepuscolare come ai tempi dello zio Sam. Fosse stato concepito come neowestern avrebbe avuto più appeal.
commento di scapigliatobuona fotografia e discreta recitazione (sopra le righe) di Pullman per un western bolso e ritrito, che giunge fuori tempo massimo. tante le scene assurde, a cominciare dallo svolgimento assolutamente improbabile e naif dei confronti armati. solo per gli amanti del genere, condiscentemente irretiti dal perpetuarsi immutabile dei suoi stilemi.
commento di giovenostaUn altro sorso ancora dalla sputacchiera.
leggi la recensione completa di mckGarbato (e un po' reazionario) western canonico, diretto a un pubblico estinto da mezzo secolo. Non una pietra tombale sul 'genere' ma un macigno sulla testa degli eventuali spettatori. Bill Pullman è da ultima spiaggia, invecchiato e roco. Tom Flangan è l'unico a salvarsi dal ridicolo. La ragnatela del tempo avvolge le buone intenzioni.
commento di Marcello del Campo