Regia di Ana Asensio vedi scheda film
Un film intimista dove la Grande Mela unita ai suoi abitanti stenta a trovare un equilibrio di vita e a cui fa seguito quindi la ineluttabile distinzione tra carnefici e vittime sacrificali.
Esordio alla regia per la affascinante attrice Ana Asensio. E si presenta con una scena di apertura potente a scrutare random i volti di persone marginali alla vita della Grande Mela. Cosi come è intrigante la inquadratura finale del poster di New York con la scritta "Big apple big dreams".
In mezzo c'è un film intimista, dove la società un po' malata un po' affaticata nel trovare un suo equilibrio di vita (come la protagonista) risulta ineluttabilmente divisa tra emarginati e persona 'socialmente introdotte ma evidentemente negative. Da qui il contrasto forte tra carnefici e vittime sacrificali.
Le premesse sono intriganti ma la regia risulta acerba, non riesce a compenetrare le tessere di film e spettatore per far sgorgare una completa passione per quello che mette in scena. Forse un po' più coraggio e personalità registica, oltre alle scene di apertura e chiusura, avrebbe dato quella scintilla in più che meritava la trama del film. Attendiamo con trepidazione Ana alla prova successiva.
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