Regia di Nathanaël Coste, Marc de la Ménardière vedi scheda film
Gli autori di questo reportage, ideato tramite crowdfunding, s’interrogano sulle sorti del pianeta, alla luce delle testimonianze ottenute da autorevoli studiosi e veri pionieri della biodiversità, sparsi nelle varie parti del mondo – India, Francia, Messico, Guatemala, San Francisco, Torino.
I pareri raccolti, benché queste persone siano così lontane tra loro, sono concordi: bisogna ripensare alla Terra in una prospettiva neo-ambientalista finalmente libera dal giogo delle multinazionali, che considerano gli abitanti come meri acquirenti di prodotti.
Tale approccio richiama molto quelle filosofie orientali che sostengono l’assoluta compenetrazione tra l’Uno e il Tutto, cioè l’Universo (Cosmo), così da vivere e sviluppare un’esistenza al massimo grado di eco-sostenibilità.
“Quando l’ultimo albero sarà abbattuto, l’ultimo pesce catturato e l’ultimo fiume inquinato, vi renderete conto, troppo tardi, che la ricchezza non sta nei conti bancari e che non si può mangiare il denaro” (Alanis Obomsawin).
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