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Edison - L'uomo che illuminò il mondo

Regia di Alfonso Gomez-Rejon vedi scheda film

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La recensione su Edison - L'uomo che illuminò il mondo

di alan smithee
6 stelle

Corrente continua o alternata?

Questo il vero dilemma che, verso la fine dell''800, mise a confronto due scuole di pensiero e, di conseguenza, due celebri brillanti inventori aventi la sventura (o l'occasione più propizia) di convivere nella stessa epoca di transizione che portò la civiltà umana verso il mondo moderno, letteralmente "illuminato". Pur concentrandosi sin dal titolo in modo preminente sulla figura di Thomas Alva Edison, il brillante inventore della corrente elettrica, fautore della soluzione "continua", il film racconta con un dinamismo piuttosto incalzante la lotta che costui dovette combattere per districarsi e non soccombere alle opposizioni che, durante tutti quegli anni di studi, lo scienziato dovette sopportare ad opera di un altro brillante scienziato, George Westinghouse, anche lui impegnato nell'opera di cattura e sfruttamento dell'energia elettrica, ma più propenso a optare, assecondato dal collega e assistente di provenienza est europea Nikolai Tesla, per l'opzione della "corrente alternata", ufficialmente più pericolosa, ma tecnicamente più adatta a far fronte a forniture in grado di poter assicurare l'illuminazione e la fine delle tenebre a intere città, fino a quel momento condannate a subire gli effetti naturali dei cicli quotidiani legati al buio e alla luce.

Nello scontro serrato a cui danno vita i due acerrimi rivali - personalità finemente sfaccettate e per l'occasione oculatamente messi nelle mani e nel corpo di due tra gli interpreti 40/50enni più acuti e dotati del momento, Benedict Cumberbatch e Michael Shannon - non manca anche il risvolto morale, che finisce anche per minacciare la credibilità ed affidabilità di un Edison da sempre convinto assertore della volontà di mettere il proprio genio al servizio del bene dell'umanità, ma poi coinvolto di persona nella costruzione della prima sedia elettrica, resa operativa proprio in quegli anni cruciali di fine '800 con effetti umanamente devastanti ed in grado di assicurare al condannato prescelto, sofferenze e calvari tutto fuorché umani.

Il film, sceneggiato senza particolari verve narrative in grado di sorprendere o almeno di distinguersi dai soliti abusati biopic, ha tuttavia il pregio di essere diretto piuttosto bene da parte del regista statunitense, di evidenti origini latine, Alfonso Gomez-Rejon, che avevamo già positivamente notato ed apprezzato nel bel film "Quel fantastico peggior anno della mia vita": gran ritmo di impostazione, belle ricostruzioni d'ambiente e cittadine, straordinarie inquadrature che aiutano il film a non ingolfarsi troppo quando la narrazione scende a compromessi con la descrizione di alcuni personaggi ridondanti e un po' troppo sopra le righe, come l'affidabile ed efficientissimo giovane aiutante di Edison, interpretato da quel Tom Holland ormai star grazie a Spider Man.

Meglio definita invece la parte di Nicholas Hoult, scelto per interpretare la figura dell'inventore, fisico ed ingegnere elettrico di origini austro-ungariche Nikolai Tesla, o la tenace moglie di Westinghouse, Katherine, ben resa dalla bravissima Katherine Watherson.

Edison-il-doppio-biopic, si giostra dunque meglio che può tra intuizioni interessanti di regia, per compensare una certa piattezza o scontatezza di scrittura di cui risente senza ombra di dubbio la pellicola, la cui pedanteria narrativa di fondo non viene completamente assorbita dalla verve manifesta di questo brillante e volonteroso cineasta posto al vertice della ambiziosa produzione. 

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