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Il filo nascosto

Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film

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La recensione su Il filo nascosto

di obyone
9 stelle

Daniel Day-Lewis

Il filo nascosto (2017): Daniel Day-Lewis

 

Attento indagatore delle umane pulsioni, Paul Thomas Anderson, è proprio il caso di dirlo, cuce addosso a Daniel Day-Lewis un abito raffinato che cela risvolti insospettati ed interni foderati di rara complessità psicologica. Reynolds Woodcock, a cui lo straordinario attore britannico dà alito, è il titolare di una prestigiosa sartoria le cui passioni ed ossessioni presentano confini estremamente labili, facilmente superabili e ardui da gestire. Votato alla propria professione che esercita con maniacale accuratezza Woodcock ricerca, con pedanteria, di imbrigliare le proprie insicurezze tramite una sconcertante routine giornaliera ed un distacco emotivo che lo mantiene ancorato al proprio scoglio di perfetta solitudine. Solo la fedelissima Cyril (Lesley Manville), che ha sacrificato la propria vita per il fratello e la sartoria di famiglia, riesce a gestire Reynolds e le sue eccentriche pretese, ma è la madre deceduta da tempo, l'unica vera persona a cui il sarto ha legato indissolubilmente la propria esistenza.

Impossibile non scomodare Sigmund Freud ed il complesso edipico identificabile nella figura materna che indossa l'abito da sposa che Reynolds stesso, adolescente innamorato, ha cucito con ardore. Un abito bianco, capolavoro confezionato col filo di un morboso attaccamento, che rimane a legare le vite dei vivi con l'anima della defunta che il giovane e prediletto figlio immagina di unire a sé in matrimonio. La stessa Cyril, che sembra serbare i terribili segreti del fratello (ma forse sono i propri), non sembra capace di superare il complesso che la tiene unita a Reynolds, e, tramite costui, alla donna che l'ha tristemente relegata all'ultimo posto della propria vita. Con una premessa simile lo stilista non può che consumare amori superficiali che la sua misoginia squalifica vilmente al punto da delegarne alla sorella la noiosa sentenza di morte. Un abito di pregio, in omaggio, accompagna la sventurata alla porta privandola del ruolo di amante e modella del grande Woodcock che non riesce a trovare "la madre" in nessuna delle donne sedotte. Ma quando l'uomo conosce Alma (Vickey Krieps) al tavolo di una caffetteria non immagina quanto costei venderà cara la pelle per tenerlo legato a sé per la vita. Confida Alma al giovane medico diventato suo amico: "Reynolds ha realizzato i miei sogni, e io gli ho dato in cambio ciò che desidera di più: ogni singola parte di me". Ed è di tutta se stessa, del suo dinamismo fuori luogo, della sua indomita baldanza che la giovane ha bisogno, qundo subentrata la routine del lavoro nell'atelier, Alma diventa un manichino e per finire un rumoroso ed inutile suppellettile.

 

Vicky Krieps, Daniel Day-Lewis

Il filo nascosto (2017): Vicky Krieps, Daniel Day-Lewis

Lesley Manville

Il filo nascosto (2017): Lesley Manville

 

Quando sembra giunto l'epilogo di una storia d'amore già vissuta Anderson da una sferzata al racconto concentrando l'attenzione su Alma, novella Brunilde pronta a tutto pur di vendicare l'affronto amoroso perpetrato dal proprio "Sigfrido". Il regista spinge al limite il rapporto tra i due protagonisti con uso sapiente della suspance e dell'ironia che spezzano la tensione melodrammatica. A tal proposito Anderson si diverte a depistare lo spettatore spargendo falsi indizi: all'inizio sembra raccontare una storia di omosessualità latente, alla fine sembra inevitabile l'infedeltà e il gioco al massacro tra i coniugi. In realtà il regista mescola solamente le carte restando fedele all'analisi psicologica dei personaggi che condividono un sentimento che sublima nell'infantile rapporto madre/figlio o nel perverso rapporto carnefice/vittima. Dietro ad un'eleganza fascinosa l'autore nasconde i più inconfessabili sentimenti ed i complessi più turpi dell'animo umano, e come in un film degli anni 50 parla di sesso obbedendo ad un codice morale che vieta di palesarlo, attento invece a mostrare di quegli anni le ricostruzioni sceniche (gli arredi, i costumi), le tecniche di produzione (le luci, le riprese in automobile), e la moralità ingessata. P.T.A. mostra un controllo ed una perfezione degna del suo personaggio maschile al quale guarda con fraterna benevolenza strizzando l'occhio al Cronenberg di "Crash" con la stessa logica alleniana di "Basta che funzioni".

 

Cinema Teatro Santo Spirito - Ferrara

 

Vicky Krieps, Daniel Day-Lewis

Il filo nascosto (2017): Vicky Krieps, Daniel Day-Lewis

 

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