Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film
Una storia d'amore atipica e non convenzionale. L'incontro tra due diverse personalità -sinceramente attratte- tra le quali si pone inesorabile il tempo, ovvero la differenza d'età tra l'uno e l'altra.
Londra. Metà del 1900. L'attempato stilista Reynolds (Daniel Day-Lewis), particolarmente versato nella composizione di prestigiosi abiti da sposa, incontra in un ristorante la più giovane e attraente cameriera Alma (Vicky Krieps) alla quale, chiede di posare per alcune sue realizzazioni. Tra i due, nonostante la differenza di età, si sviluppa un forte legame che induce il single -per scelta- Reynolds a convolare in "giuste nozze". L'iniziale gioia cede però il posto agli attriti, dovuti principalmente al difficile carattere dello stilista.
"Spesso, di notte, sogno la voce di mia madre che mi chiama, mentre le lacrime che scendono dagli occhi inondano il mio viso." (Reynolds / Daniel Day-Lewis).
Un filo di malinconia pervade la pellicola del talentuoso -e relativamente giovane- regista americano Paul Thomas Anderson. Il filo nascosto è una pregevole storia di amore non convenzionale. Amore tra un sessantenne, ancora piacevole e affascinante ma inevitabilmente segnato dal trascorrere degli anni, e la più giovane (diremmo in età di figlia) cameriera che cede all'attrazione verso il genio.
A differenza dei melodrammi e delle (più) verosimili storie d'amore segnate da interesse e calcolo (in vece dei sentimenti), qui il regista accarezza la rara circostanza di una relazione suggellata da affetti sinceri. La giovane Alma non solo ama il ben più maturo Reynolds, ma soffre per le poche attenzioni a lei riservate e non sopporta la tendenza che la induce verso sentimenti di gelosia: istinto verso il quale è irreversibilmente portata. Non sorprende dunque, date le premesse, l'atteggiamento quasi auto lesionista tenuto in corso dalla bella Alma, che solo con il supporto di funghi "velenosi" riesce a tenere vicino il più distratto (dal lavoro) Reynolds. Il filo nascosto, interpretato da due attori particolarmente ispirati (Daniel Day-Lewis e Vicky Krieps), è il classico film di buoni propositi e tendenzioso sentimentalismo: ma il modo in cui la storia (lunga oltre due ore) viene messa in scena dal regista -circondato da validi collaboratori- e il divertito scarto tra (melo)dramma e commedia fa sì che si lasci seguire tutto d'un fiato, incuriositi dal vicendevole gioco "preda/cacciatore" consapevolmente condotto dai talentuosi interpreti.
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