Regia di Lucio Fulci vedi scheda film
Film alquanto originale e curioso sulla tematica del vampirismo che frutto di uno stile nostalgico di quei lontani anni '70 in cui fu girato, Lucio Fulci non volle plasmare affatto come horror, orientandosi invece su un genere a metà strada tra il comico ed il grottesco che gli consentì di realizzare dunque qualcosa di diverso e di più ispirato dal suo solito.
L'attore prescelto, nonchè mattatore della storia, fu Lando Buzzanca e vediamo che in effetti tutto viene soppesato e puntato sulla sua verve comica. Si ridacchia, non c'è mai vera tensione e la trama seppur esile, diverte ed intrattiene quanto basta sembrando una satira sul vampirismo, sul personaggio di Dracula e sull'orgoglio mascolino.
C'è di tutto e di più in questa storia che viene messo alla berlina: magia nera, omosessualità repressa, amore libero e "liberatorio", sangue, ossessioni, incubi, psicoterapia, fobie intime nascoste ecc.
I personaggi però, a parte quello interpretato da Buzzanca, sono poco caratterizzati ed i dialoghi non sempre si rivelano funzionali - ridotte al minimo sindacale le gags ad esempio - ma lo spettacolo offerto, per quanto bizzarro, si rivela abbastanza godibile soprattutto non appena il protagonista principale inizia ad avere delle crisi esistenziali e dei dubbi sulla propria natura umana e sessualità finchè non lo si vede arrivare addirittura a biasimare la sua fidanzata per avergli negato un "mozzico"! (Così come lo chiama lui).
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