Regia di Greta Gerwig vedi scheda film
Una commedia sofisticata che affronta con delicatezza e sensibilità un “coming of age” femminile , che tuttavia, nel suo sguardo intellettuale ed un po’ freddo, manca di un respiro potente che trasmetta fino in fondo la passione che anima un’adolescente alla ricerca di se stessa e di una via di fuga.
Nel 2002 Christine, soprannominatasi Lady Bird, è una ragazza inquieta e ribelle a cui sta stretta la provincia californiana e sogna il grande salto verso New York e soprattutto verso una vita più intensa. Lady Bird desidera l'avventura, la raffinatezza e l'opportunità, ma non trova nulla di tutto ciò nella sua città (Sacramento) e nella scuola cattolica delle suore che frequenta. Il film la segue durante l’ultimo anno al liceo, comprese le sue prime storie d'amore (fallimentari), le amicizie femminili, l’altalenante rapporto con la famiglia e soprattutto con la figura materna e la domanda di ammissione in un college sull’East Coast, opportunità per volare via lontano dalla realtà provinciale in cui si sente soffocata.
Il debutto alla regia dell’attrice Greta Gerwig, nata e cresciuta proprio a Sacramento e coetanea della sua protagonista, è una commedia sofisticata che affronta con delicatezza e sensibilità un “coming of age” femminile , scritta certamente con cura e con alcune sequenze che colpiscono nel segno (la scena iniziale in cui Lady Bird si getta dalla vettura, l’intenso primo piano della madre , sempre in macchina, verso il finale). Tuttavia, nel complesso non si discosta più di tanto da altri film del genere già visti e, nel suo sguardo intellettuale ed un po’ freddo, manca di un respiro potente che trasmetta fino in fondo la passione che anima un’adolescente alla ricerca di se stessa e di una via di fuga.
Buono il cast, dove la protagonista, la sempre brava Saoirse Ronan, è affiancata da alcuni dei giovani emergenti più promettenti di Hollywood (Thimothée Chalamet, Lucas Hodges) e dalla veterana Laurie Metcalf nel ruolo dell’ingombrante madre-antagonista, nominata all’Oscar come Saoirse. Le altre nomination alla statuetta, soprattutto Miglior Film e Miglior Regia, rappresentano invece a mio parere un riconoscimento eccessivo per una pellicola “carina” e pulita, ma non travolgente.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta