Una anziana sopravvissuta alla bomba del 9 agosto 1945 ospita quattro nipotini i cui genitori sono temporaneamente a Honolulu. A loro la nonna racconta dell'immane tragedia della bomba atomica, di cui i giovani non trovano praticamente più alcun riscontro. L'arrivo di Clark, un nipote d'America della donna, non chiude le antiche ferite, anche se tutto sembra congiurare perché il passato sia dimenticato. L'accorata implorazione di Kurosawa perché rimanga memoria della tragedia e perché il Giappone non rinneghi la sua cultura, prende corpo in un film che è stato ingiustamente classificato tra i "minori" dell'anziano maestro. Quieto, didattico, con un andamento in apparenza minimalista e un paio di impennate di alta retorica (la visita al monumento ai caduto e l'immagine finale del vecchio con l'ombrellino, su musica di Schubert).
Passato e presente si fondono nella corsa di nonna Kane tra nuvole d’acqua, poi di colpo l’urlo della tempesta tace e voci bianche cantano un gioioso lullabie mentre le immagini sfumano.
Sul ricamo degli ideogrammi dei titoli di coda si distende lo Stabat Mater.
“Rapsodia in Agosto” (Hachi-gatsu no kyoshikyoku, 1991) è il penultimo film girato dal regista nipponico Akira Kurosawa. 09.08.45. ‘Fat Man’ su Nagasaki. Il tempo si ferma in un attimo di silenzio, il giorno si rabbuia in un istante di leggerezza, il ricordo si ravvede in un pugno di vuoto, il velo si squarcia in un calmo clamore, il vento s’accascia in una tristezza ammutolita… leggi tutto
A ottantuno anni, Kurosawa sente finalmente la necessità di fare i conti direttamente con quell'agosto e con quella bomba. Il risultato è uno dei film meno riusciti del sommo regista giapponese. Scritto prima di "Sogni" (1990), ma uscito successivamente, "Rapsodia in agosto" è allo stesso tempo troppo infantile e troppo senile, ingenuo e sentimentale, e davvero troppo didascalico. Kurosawa ha… leggi tutto
Un colpo di tosse da parte del nucleo del Sole (un'espulsione di massa coronale ben più devastante di un normale brillamento), ed ecco che un'ottantina d'anni dopo tutti i pianeti all'interno di 1,2 U.A.…
Io sono uno di quelli che va al cinema per vedere LO SPETTACOLO DELLA REALTA'.
Nel cinema ritengo che siano indicate tutte le variabili, quasi ci fossero tutte le frequenze che rappresentano uno spettro…
Un film sulla bomba di Nagasaki. Prima di scriverne una recensione bisogna sapere cosa e' stato realmente il bombardamento di Nagasaki : UN CRUDELE ESPERIMENTO CON CAVIE UMANE. La prima bomba atomica, quella di Hiroshima, fu' lanciata il 6 agosto del 45 su una citta', Hiroshima appunto, aperta sul mare; la bomba fu' fatta detonare ad una altezza di 500 metri dal suolo. La potenza dell' ordigno…
“Rapsodia in Agosto” (Hachi-gatsu no kyoshikyoku, 1991) è il penultimo film girato dal regista nipponico Akira Kurosawa. 09.08.45. ‘Fat Man’ su Nagasaki. Il tempo si ferma in un attimo di silenzio, il giorno si rabbuia in un istante di leggerezza, il ricordo si ravvede in un pugno di vuoto, il velo si squarcia in un calmo clamore, il vento s’accascia in una tristezza ammutolita…
“Ci volle un giorno intero per caricare la nostra roba…evacuavano Hiroshima…” voice over di Yasuko (Tanaka Yoshiko), vent’anni, la nipote. Fa un elenco mentale di quello che ha portato con sé nel baule,…
Nulla rimane della scolara di Hiroshima
Poichè l'angoscia di ciascuno è la nostra ancora riviviamo la tua, fanciulla scarna che ti sei stretta convulsamente a tua madre quasi volessi ripenetrare…
Hibakusha sono i “sopravvissuti” all’atomica di Hiroshima e Nagasaki, ma in giapponese il significato del termine è più complesso, “persone affette dall’esplosione”.
L’esile e curva nonnina Kane di questo penultimo film di Kurosawa è una sopravvissuta, ma ha perso il marito, era a scuola quel mattino e sparì in un lampo di…
La guerra è l' estrema manifestazione della violenza insita nell'animo degli uomini ; le donne (fidanzate,spose, madri, figlie...) subiscono questo cataclisma e si difendono come possono. Ne vengono…
Malinconico, ma leggero; drammatico, ma con rassegnato giudizio. Il peso - e la necessità di trasportarlo - della memoria sta alla base della costruzione che regge Rapsodia in agosto, film dell'ottuagenario Kurosawa, ancora piuttosto lucido e determinato dietro la macchina da presa. Quasi assenti le musiche, spesso sostituite dai tanti rumori della natura (i grilli, il vento, la pioggia)…
“Perché hai voluto vedere tutto di Hiroshima?” “Guardando bene, credo che si impari”. Sono passati pochi giorni dai tristi anniversari di due degli avvenimenti più disumani di…
"Agosto, moglie mia non ti conosco" di Achille Campanile, oppure "Agosto 1914" dell'appena scomparso Solgenitsyn sono sue libri con il mese d'agosto (in cui sono nato) nel titolo. Ma ci sono anche molti film che…
A ottantuno anni, Kurosawa sente finalmente la necessità di fare i conti direttamente con quell'agosto e con quella bomba. Il risultato è uno dei film meno riusciti del sommo regista giapponese. Scritto prima di "Sogni" (1990), ma uscito successivamente, "Rapsodia in agosto" è allo stesso tempo troppo infantile e troppo senile, ingenuo e sentimentale, e davvero troppo didascalico. Kurosawa ha…
Rapsodia in agosto è un film realizzato velocemente e con non moltissimi mezzi, ma il risultato è sorprendete e accattivante. Lo stile realizzativo è scorrevole, leggero e silenzioso e con poche parole e leggere musiche trasmette emozioni grandissime. Il film mischia la storia di una vacanza estiva di quattro ragazzini e il ricordo morboso di una catastrofe. Non è un film che accusa o che…
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Commenti (4) vedi tutti
Passato e presente si fondono nella corsa di nonna Kane tra nuvole d’acqua, poi di colpo l’urlo della tempesta tace e voci bianche cantano un gioioso lullabie mentre le immagini sfumano. Sul ricamo degli ideogrammi dei titoli di coda si distende lo Stabat Mater.
leggi la recensione completa di yumeDi generazione in generazione, come le nuvole corrono in cielo.La storia segna l'individuo.Finale toccante.8/10
commento di sokurov6.5
commento di nico80Di rilievo, squisitamente orientale
commento di Ramito