Regia di William Castle vedi scheda film
Per me restano ancora un mistero le motivazioni che fanno di questo B-movie un piccolo film di culto. Regista scaltro ma anche dotato di un suo talento, William Castle si e' sempre mosso nei meandri di quel cinema horror a bassissimo costo. Impossibile non confrontare i suoi lavori con quelli di Roger Corman, un altro geniaccio che girava e produceva pellicole con ritmi da vero stakanovista. Seguendo il medesimo schema de 10 PICCOLI INDIANI di Agata Christie, LA CASA DEI FANTASMI si presenta inizialmente come una ghost-story, per trasformarsi poi in un giallo con tanto di complotto. Non riesco a capire quali fossero le intenzioni di regia e sceneggiatura: terrorizzare? Non ci siamo assolutamente. Il film non riesce a strappare un brivido nemmeno a pagarlo a peso d'oro. Poteva forse riuscirci ai tempi, grazie anche ai trucchi che il regista usava allestire nei cinema dove veniva proiettato, ma oggigiorno... Umor nero? Men che meno. Il finale con il ridicolissimo scheletro ambulante, sembra essere uscito da un qualche luna park dell'epoca. Interpreti - tranne un Vincente Price che comunque nulla aggiunge alle sue performance di uomo cinico e calcolatore- assolutamente anonimi e modestissimi. Sceneggiatura che diventa forzata e inverosimile, specie nel finale, quando il complotto prende forma. Risultato di una mediocrita' desolante, cui non basta la presenza di Price e qualche timido slancio espressionista nella fotografia in bianco e nero. Unico vero merito? La durata.
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