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Catene

Regia di Raffaello Matarazzo vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Catene

di jonas
6 stelle

La moglie di un meccanico rivede per caso il suo ex, diventato un poco di buono; ha la forza di respingerlo, ma il marito, credendo di scoprire la tresca, uccide accidentalmente il rivale in un corpo a corpo e fugge in America. Prototipo dei successivi film di Matarazzo: melodramma a forti tinte, teso a mostrare come anche fra le classi umili possano circolare grandi passioni (sotto forma di un passato che riemerge con la sua forza tentatrice) ma con una morale familista che alla fine trionfa; un prodotto adatto al pubblico popolare degli anni ’50, che infatti apprezzò moltissimo. Fattura obiettivamente un po’ grezza, con psicologie poco sfumate e narrazione sbrigativa (non solo per la durata totale ma anche per le scelte di montaggio, scene brevi e numerose ellissi). E poi, via, quell’aberrante lieto fine con la donna che si autoaccusa di adulterio (e l’avvocato che occulta le prove in contrario) per far avere all’uomo le attenuanti legate al delitto d’onore... meno male ci ha pensato Germi a mettere le cose in chiaro.

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Ultimi commenti

  1. steno79
    di steno79

    Condivido la tua analisi : è un film che ultimamente è stato perfino sopravvalutato da alcuni critici (basta vedere le analisi di Mereghetti o del francese Jacques Lourcelles, che lo paragona perfino ai migliori film di Dreyer o di Mizoguchi). Secondo me è un prodotto dignitoso, ma un pò invecchiato, "con psicologie poco sfumate e narrazione sbrigativa", anche se non si può non riconoscere una certa efficacia a Matarazzo nell'uso deliberato di certi stereotipi. un saluto steno79

  2. ethan
    di ethan

    Concordo a livello generale sul tuo giudizio (io gli ho dato mezza stella in più ma sono sfumature): ho letto che ai tempi fu distrutto da gran parte dei critici e da un po' di tempo incredibilmente rivalutato...
    Penso che la verità stia nel mezzo, cioè le tre stelle, che possono, proprio a essere 'buoni', diventare tre e mezza: un film un po' datato, specie nella definizione dei personaggi, con dei buchi nella trama clamorosi (come fa uno colto quasi in flagranza di un supposto reato, tornare tranquillamente a casa, far fagotto, salutare i parenti e imbarcarsi e partire per gli USA???, ma dal buon piglio narrativo e dal buon uso dei due protagonisti, più due belle presenze che grandi interpreti, da parte del regista.

    1. jonas
      di jonas

      Diciamo che va considerato un canovaccio, una matrice che dato l'impronta ai film successivi: Matarazzo ha fatto di meglio (I figli di nessuno, Vortice), ma anche di peggio (Torna!).

    2. ethan
      di ethan

      Recupererò anche quelli, allora.
      Ciao

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