Regia di Raffaello Matarazzo vedi scheda film
La moglie di un meccanico rivede per caso il suo ex, diventato un poco di buono; ha la forza di respingerlo, ma il marito, credendo di scoprire la tresca, uccide accidentalmente il rivale in un corpo a corpo e fugge in America. Prototipo dei successivi film di Matarazzo: melodramma a forti tinte, teso a mostrare come anche fra le classi umili possano circolare grandi passioni (sotto forma di un passato che riemerge con la sua forza tentatrice) ma con una morale familista che alla fine trionfa; un prodotto adatto al pubblico popolare degli anni ’50, che infatti apprezzò moltissimo. Fattura obiettivamente un po’ grezza, con psicologie poco sfumate e narrazione sbrigativa (non solo per la durata totale ma anche per le scelte di montaggio, scene brevi e numerose ellissi). E poi, via, quell’aberrante lieto fine con la donna che si autoaccusa di adulterio (e l’avvocato che occulta le prove in contrario) per far avere all’uomo le attenuanti legate al delitto d’onore... meno male ci ha pensato Germi a mettere le cose in chiaro.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta