Regia di Raffaello Matarazzo vedi scheda film
In principio fu Catene:dall'incredibile successo di questo film è nato il sodalizio Nazzari/Sanson/Matarazzo che avrebbe dato altri frutti prelibati negli anni a venire.Mentre lo guardavo con estrema e ripagata attenzione la domanda che mi frullava per la testa era:ma perche'questo film ebbe così tanto successo,fece versare ettolitri di lacrime all'italica gente?Con sicurezza non lo so,azzardo,anche se mia madre(che se li vide tutti al cinema)mi ha detto a proposito di questi melodrammi popolari che c'era una relazione di proporzionalita'diretta tra il successo del film e il suo potere lacrimogeno(vabbe',lei ha usato altri termini)Probabilmente riscuotevano tutto quel successo perche'parlava di persone normali a cui il destino aveva riservato atroci beffe.E chi non si sente beffato dal destino a volte?E si vede la misura di Matarazzo nel portare avanti la storia,il suo dire e non dire,la sua volonta'di essere il piu'popolare possibile e di non incorrere negli strali della censura.E infatti l'intreccio è ridotto al minimo,è al grado zero di complicazione,in confronto alle soap odierne avvenimenti cosi'normali fanno ridere.E qui c'è addirittura il lieto fine che va a ricomporre la famiglia smembrata dal destino.Comincia a venir fuori la poetica della figura femminile tipica dei film di Matarazzo,figura attorno alla quale ruota tutto e questo forse è la maggiore intuizione in un film in cui il divo,non dimentichiamolo,è l'altro,Nazzari,qui trattato alla stregua di un comprimario,mentre la Sanson era ancora semisconosciuta.Altro tema poi sviluppato negli altri film della saga(possiamo chiamarla cosi'la serie di 7 film girati dai due insieme a distanza ravvicinata?) è la rigidita'della societa'di quel tempo,basata su convenzioni molto rigide,attenta a quello che dice la gente,fondata sulla rettitudine morale apparente.Il film ormai è abbastanza datato,il suo potere lacrimogeno al giorno d'oggi è quasi del tutto annullato ma rimane il gusto per una messa in scena notevole e soprattutto rimane un indelebile testimonianza dell'Italia dell'immediato dopoguerra....
evapora di fronte alla vera protagonista
allora aveva 23 anni ma poteva impersonare una donna con un figlio gia'di 10-11 anni tanto era imponente la sua presenza
viscido
irrigidita dalle convenzioni sociali
fece successo con questi melodrammi popolari
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