Rosa è sposata con Pietro, onesto lavoratore, ma incontra una vecchia fiamma, un individuo poco raccomandabile, che riprende a farle la corte. Di fronte alle sue insistenze, Rosa va a cercarlo all'albergo per dissuaderlo. Pietro li sorprende, uccide il rivale e fugge. Preso e processato, viene assolto perché Rosa si accusa di adulterio. Quando però l'avvocato gli rivela che Rosa ha mentito, Pietro torna da lei.
Note
Il miglior mèlo di Matarazzo e anche il suo film più celebre. Un concentrato di torbide passioni che non ha perso un briciolo di smalto. Dietro l'apparenza del cineromanzo, una consapevolezza: il destino è una variabile impazzita.
Il morboso convenzionalismo d'"onore", esemplare -sin di recente- del chiuso mondo qui evocato, l'estethos rurale,se non quello piccoloborghese, ha risolto da noi con virtù proprie,felicissima evoluzione di un mondo, agrario italiano, d'altri più sereno; or scevro di femminicidi e altre gelosie di sangue.
Ora che i melodrammi non usano più (o li si truccano) Matarazzo resta un regista da non dimenticare. Il suo cinema "popolare" oggi è giudicato con rispetto. CATENE merita di più: è un bel film e anche un film importante. Insieme ad Amedeo Nazzari, Yvonne Sanson, l'attrice che ha pianto e saputo far piangere più di ogni altra.
CATENE (1950) *
Dopo una partita a biliardo giù al bar, non ho preso le chiavi, poco prima delle 23 suono il campanello, lievemente per non svegliare la bimba che ha poco più di un anno, mi apre mia moglie, vedo che gronda lacrime, scappa di corsa nella stanza attigua all'ingresso.
Il cervello è rapido: penso il peggio, non l'ho mai vista così!
E… leggi tutto
La moglie di un meccanico rivede per caso il suo ex, diventato un poco di buono; ha la forza di respingerlo, ma il marito, credendo di scoprire la tresca, uccide accidentalmente il rivale in un corpo a corpo e fugge in America. Prototipo dei successivi film di Matarazzo: melodramma a forti tinte, teso a mostrare come anche fra le classi umili possano circolare grandi passioni (sotto forma di un… leggi tutto
Fumettone à cliché nei reagenti divistici della coppia Nazzari/Sanson. In precedenza, Matarazzo si era dato da fare, giovanissimo, per lanciare, con fresco appeal "realistico", un nuovo tipo di Cine (vedi la sua graziosa opera prima Treno Popolare, del 1933); ma ignorato da pubblico e critica, dopo il suo ritorno dalla Spagna (ove riportò al successo Francesca Bertini)… leggi tutto
Fumettone à cliché nei reagenti divistici della coppia Nazzari/Sanson. In precedenza, Matarazzo si era dato da fare, giovanissimo, per lanciare, con fresco appeal "realistico", un nuovo tipo di Cine (vedi la sua graziosa opera prima Treno Popolare, del 1933); ma ignorato da pubblico e critica, dopo il suo ritorno dalla Spagna (ove riportò al successo Francesca Bertini)…
Lui ama lei, lei ama lui; l’altro ritorna d’improvviso dal passato e si fa sempre più insistente con lei al punto che lui, trovandoli assieme, lo uccide.
Nel secondo dopoguerra il pubblico italiano ebbe modo di assistere alla grande stagione del melodramma nostrano; di certo il suo massimo rappresentante dietro la macchina da presa fu Raffaello Matarazzo e quelli davanti…
Qualche giorno fa lessi la bella e accorata recensione di @Badu D Shinya Lynch su "Der Freie Wille": fui talmente colpito dall'intensità del suo coinvolgimento emotivo che procurai di vedere il film il giorno…
Si ha sempre paura delle lacrime. E non si dovrebbe. Sarà che gli anni passano, le certezze diminuiscono, i ricordi urlano (anche quelli belli): negli ultimi tempi mi scopro a commuovermi diverse volte guardando…
Il film più famoso di Matarazzo resta questo "Catene" che all'epoca della sua uscita ebbe un successo popolare talmente clamoroso da generare una lunga serie di film tutti interpretati dalla coppia Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson. Uscito in un periodo in cui andava per la maggiore il Neorealismo, il film fu accolto con sufficienza dalla critica dell'epoca per essere rivalutato in seguito,…
CATENE (1950) *
Dopo una partita a biliardo giù al bar, non ho preso le chiavi, poco prima delle 23 suono il campanello, lievemente per non svegliare la bimba che ha poco più di un anno, mi apre mia moglie, vedo che gronda lacrime, scappa di corsa nella stanza attigua all'ingresso.
Il cervello è rapido: penso il peggio, non l'ho mai vista così!
E…
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Commenti (5) vedi tutti
Il morboso convenzionalismo d'"onore", esemplare -sin di recente- del chiuso mondo qui evocato, l'estethos rurale,se non quello piccoloborghese, ha risolto da noi con virtù proprie,felicissima evoluzione di un mondo, agrario italiano, d'altri più sereno; or scevro di femminicidi e altre gelosie di sangue.
leggi la recensione completa di feliniOra che i melodrammi non usano più (o li si truccano) Matarazzo resta un regista da non dimenticare. Il suo cinema "popolare" oggi è giudicato con rispetto. CATENE merita di più: è un bel film e anche un film importante. Insieme ad Amedeo Nazzari, Yvonne Sanson, l'attrice che ha pianto e saputo far piangere più di ogni altra.
leggi la recensione completa di cherubinoVoto 6. [24.11.2013]
commento di PPSul cruscotto, sotto alla fotografia di Giovannino e Francescuccia: "Papà non correre, che Mamma ti ama"
commento di michelcocente voto: 7
commento di kurosawa