Regia di Pasquale Festa Campanile vedi scheda film
Due episodi, due sostantivi nel titolo: si deve quindi dedurre che uno dei due fra Pozzetto e Montesano (i protagonisti) sia 'culo' e l'altro 'camicia'. Becero e razzista (da bar) nel titolo, il film migliora però nei contenuti, ma senza esagerare. Festa Campanile non ha mai brillato per profondità o per lucidità nell'analisi sociale (una sorta di Vanzina ante litteram), si è fatto anzi spesso e volentieri coinvolgere dal gusto del trash, del popolaresco (popolare nella sua accezione peggiore, insomma), del barzellettistico-spinto e ci ha voluto consegnare qui una coppia di mediometraggi assolutamente indipendenti l'uno dall'altro, ma che con un rattoppo forzoso diventano un solo film. Fra le due storielle ha la meglio quella di Montesano, anche perchè quella di Pozzetto è davvero uno spreco di luoghi comuni e modi di dire (più che altro, di stigmatizzare) sull'omosessualità. 4/10.
Primo episodio: un balbuziente sogna di fare il telecronista; grazie ad una sorta di incantesimo potrebbe realizzare il suo desiderio, ma... Secondo: la serena convivenza di due omosessuali è turbata dall'arrivo di una donna...
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