Nell’accezione della lingua anglosassone il termine breadwinner ha una valenza che rimanda all’importanza del capo famiglia come procacciatore del benessere necessario a soddisfare i bisogni del resto del gruppo. Un ruolo che, nell’Afghanistan dell’ortodossia Talebana (siamo nel 2011 alla vigilia dell’entrata in guerra con la coalizione occidentale) spetta all’undicenne Paryana, la quale, dopo l’incarcerazione del padre, è costretta a fingersi un maschio per poter guadagnare quel pane essenziale alla sopravvivenza di madre sorella e fratellino. Assistente di Tomm Moore nella regia de “The Secret of Kells” e“La canzone del mare”, l’irlandese Nora Towney riprende le estetiche del suo maestro per raccontare una storia d’amore e di amicizia sullo sfondo di uno dei momenti più bui della storia dell’uomo. Costruendo una trama che - nel rispetto della cultura afghana - si sviluppa attraverso la moltiplicazione dei segmenti narrativi, alternando il filone principale, costituito dagli sforzi della bambina per tenere insieme la sua famiglia con l’altro, costituito dalle favole che Parvena racconta al fratellino, “The Breadwinner” prende le distanze dalla verosimiglianza dell’animazione aericana, scegliendo una stilizzazione (pittorica) delle figure e degli ambienti in grado di donare ai personaggi il surplus d’umanità e di poesia. Regalo per grandi e piccini “The Breadwinner” inaugura al meglio la sezione Alice nelle città 2017.
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