Regia di Eric Toledano, Olivier Nakache vedi scheda film
Commedia frizzante e divertente
Max è un wedding planner, scafato ma ormai piuttosto stanco,il film comincia proprio con una sua sferzante esternazione, contro una coppia di sposi troppo esigenti. Poi lo ritroviamo in preda ad una frenetica e isterica preparazione di un sontuoso matrimonio, con cui forse potrebbe concludere la sua carriera, un ricevimento di nozze nel giardino di un castello del XVII secolo, con camerieri in stato di agitazione,causa l’obbligo inderogabile di vestirsi con i costumi da lacchè dell’epoca, con tanto di parrucchini, con sposa svanita, che sembra trovarsi li quasi per caso,poi un aspirante sposo ,megalomane e logorroico, commensali solo apparentemente acquiescenti, ma in realtà sin troppo esigenti e un gruppo di lavoro volenteroso, ma inaffidabile e pasticcione: Julien, valletto dal linguaggio aulico,che subisce con malcelato disagio il suo estemporaneo lavoro di cameriere, James, animatore d’annata, che non conosce la scaletta dei pezzi scelti dagli ospiti. Guy, fotografo scroccone, che mal tollera il digitale che sta rendendo obsoleto il suo ruolo,e che si abbuffa smodatamente, molto preso dall’app del suo fidato assistente,che gli serve per rimorchiare, Josiane, amante impertinente di Max, Adèle, fiduciaria di Max dal carattere irascibile, ma stacanovista instancabile ed efficiente, e soprattutto Samy, cameriere dell’ultim’ora, che ignora che le capesante sono commestibili e crede che il rombo sia solo una figura geometrica, esempi di alcuni dei membri di questa allegra variegata e sgangherata tribù multietnica, impegnata allo stremo per rendere memorabile questo matrimonio. Niente ovviamente andrà come previsto, tra catastrofiche gaffes e imprevedibili eventi, la corrente va via, l’agnello va a male , il matrimonio "sobrio ed elegante" vagheggiato dalla coppia sfugge completamente al controllo dell'inflessibile Max ,incapace questa volta di tenere a freno i difetti e le stranezze dell'indisciplinata brigata. Il tanto temuto dallo sposo, sventolio dei tovaglioli, viene puntualmente proposto dal D.J e subito imitato dagli ospiti.,perfino lo sposo durante la sua grottesca esibizione di angelo che volteggia nell’aria, viene per un disguido, “lasciato andare” da chi manteneva le corde, finendo nei cespugli antistanti anche se senza conseguenze. Nonostante Max si sforzi in tutti i modi di non perdere il polso della situazione, attraverso continui avvertimenti e ammonimenti, le cose prendono un piega pessima. Tuttavia malgrado ciò, come è nella migliore tradizione della filmografia d’oltralpe,il lieto fine non mancherà e la festa miracolosamente riuscirà lo stesso, grazie ai paradossi che solo nel cinema si possono vedere.
Commedia degli equivoci,dal carattere corale,dal tono brillante e leggero, ma non superficiale. Di fine umorismo. Si potrebbe anche leggere, con un po’ d’azzardo cinematografico, come metafora della vita dove il colorito pubblico di invitati rappresenta un microcosmo dove è facile ritrovare tutte le tipologie umane e sociali. Dialoghi frizzanti, battute al vetriolo, commedia molto francese nell’accezione più nobile del termine
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