Regia di Eric Toledano, Olivier Nakache vedi scheda film
A dirigere C'est la vie sono i registi, sceneggiatori e produttori francesi Olivier Nakache ed Eric Toledano. Nakache, nato nel 1973 e fratello dell'attrice Géraldine, e Toledano, nato nel 1971 e di origini marocchine, lavorano sin da sempre insieme, da quando - dopo essersi conosciuti nel 1993 sul set di Fino alla follia di Diane Kurys - hanno cominciato a dedicarsi alla realizzazione di cortometraggi di natura fantastica. Il loro debutto nel mondo dei lungometraggi risale al 2005 quando firmano Je préfère qu'on reste amis ma il primo successo arriva per loro l'anno seguente grazie a Primi amori, primi vizi, primi baci. Nel 2011 danno poi vita a quel successo globale che è Quasi amici - Intouchables, commedia campione di incassi in tutto il mondo.
Protagonista principale di C'est la vie nei panni di Max è l'attore Jean-Pierre Bacri, versatile volto simbolo del cinema francese. Spiegano i due registi: "Abbiamo cominciato a scrivere C'est la vie con l'idea in testa di affidare a Bacri il ruolo di cerimoniere. Dopo aver lavorato con Gérard Depardieu e François Clluzet, bacri era l'altro grande attore con cui ci sarebbe piaciuto collaborare. In grado di passare dal dramma alla commedia, era perfetto per dare vita a Max e per gestire la banda di colleghi alle sue dipendenze".
In un cast ricco di attori impegnati anche in piccolissimi ruoli si evidenziano poi i volti di Gilles Lellouche, chiamato a interpretare il cantante di matrimoni James (tra le canzoni del suo repertorio fa la sua comparsa anche Se bastasse una canzone del nostro Eros Ramazzotti), e Jean-Paul Rouve, al suo terzo film con i registi. "Girare un film corale non è semplice. Rischi che gli attori si divertano e trasformino il set in un parco giochi costringendoti a vigilare in continuazione. Il rischio rende più stimolante il lavoro e trasforma il regista in una sorta di direttore d'orchestra che deve necessariamente tenere sotto controllo tutti i musicisti. Questa è la ragione per cui è necessario creare sul set veri rapporti con gli attori. E poi, diciamolo, non capita tutti i giorni di avere nello stesso film attori come Bacri, Rouve, Lellouche, Suzanne Clément e Hélène Vincent!", sottolineano Nakache e Toledano.