Regia di Kenneth Branagh vedi scheda film
Attenzione spoiler: la vittima è Poirot e l'assassino e Branagh.
Attenzione spoiler: la vittima è Poirot e l'assassino è Kennet Branagh.
Sin dalle prime scene il concetto chiaro è: per fare sto film mi hanno dato un sacco di soldi e vi faccio vedere come li spendo. Carrellate, panoramiche, plongée (Joel Schumacker esci da quel corpo) si sprecano letteralmente perché non aggiungono nulla al film, anzi spesso finiscono per interrompere quel minimo di atmosfera che ogni tanto si crea.
Il cast è assolutamente sprecato, tanta potenza di recitazione ridotta al nulla, l'unica che si salva è Michelle Pfeiffer; degli altri non rimane alcuna traccia nella memoria, anche perché i personaggi sono assolutamente abbozzati.
E veniamo all'abominio supremo, la distruzione di Hercule Poirot. Il genio, la sicumera, la galanteria, la delicatezza e la determinazione di Poirot in questo film sono scomparse per lasciare il posto ad un uomo con le pare esistenziali, stanco e pure un po' rincretinito. Non provavo tale disagio al cinema dai tempi de "Lo Hobbit" e della insensata relazione tra un'elfa e un nano.
Alla scena dello svelamento del mistero, Branagh ci delizia con la sua personale riproposizione de "L'ultima cena", li a sento si trattengono le risate, e vorresti essere stato tu in persona a rapire e uccidere la povera bambina così saresti morto nella prima metà del film.
Se qualcuno mi spiega dove Brangah volesse andare a parare gliene sarò gratissima.
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