Regia di Kenneth Branagh vedi scheda film
Scoperta la formula vincente, i giallisti tendono a ripetere preferibilmente lo stesso schema. Non fa eccezione Agatha Christie, che chiama il suo personaggio preferito, il detective belga Hercule Poirot (uno dei meno visti nel travaso dalla pagina letteraria al cinema), a districare nel 1934 la complicatissima matassa di un omicidio occorso sull'Orient Express, il treno che da Istanbul arriva fino a Londra. Un losco faccendiere (Depp) che ha sulla coscienza il rapimento e l'assassinio di una bimba americana (un vero fatto di cronaca, quello del figlio del trasvolatore Lindbegh, che sembra aver dato l’abbrivio al romanzo), viene trovato ucciso nella sua cabina letto. Gli indizi sembrano indicare soluzioni molto diverse al caso ma l'acume e la capacità logica di Poirot (interpretato da Branagh con qualche accento crepuscolare e alcuni vezzi), che rimetterà insieme le tracce raccolte e le testimonianze, riusciranno a risolvere l'intricatissimo caso.
Branagh dirige il film che fu già di Sidney Lumet, enfatizzandone la dimensione teatrale e giocando con un cast stellare sul quale la sua interpretazione tende spesso a fare ombra. Enorme successo negli Stati Uniti.
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