Regia di Ferenc Török vedi scheda film
Due ore o poco più di un giorno d'agosto del 1945, la guerra è finita da poco e in un paese dell'Ungheria si teme che tornino gli ebrei. Splendido film di Ferenc Török (splendibo bianco e nero). Se potete vedetelo, è di sicuro uno dei migliori film degli ultimi anni.
"1945" (film del 2017 visto il 27 gennaio 2019, giorno della MEMORIA)
A proposito (sto citando la recensione di alan smithee) di "quasi un western anomalo" e del "clima di attesa snervante che tutti provano in attesa che qualcosa accada": mentre vedevo stamane la prima parte di questo film mi ritornava alla mente "Mezzogiorno di fuoco".
Era come se vedessi quell'orologio che andava inesorabilmente marcando i minuti che ci avvicinavano all'ora fatidica, come quando lo sceriffo Kane aspettava l'arrivo dei banditi che si avvicinavano inesorabilmente.
Qui i paesani temono sempre più il lento approssimarsi a piedi dei due ebrei che, se seguiti da altri, potrebbero portar loro via il maltolto.
La tensione cresce man mano che si trovano costretti a riconoscere lo sporco delle loro coscienze che credevano di aver potuto nascondere a sé stessi.
In tanti è paura, in taluni è rimorso, in non pochi l'uno e l'altra.
E quando ci si accorgerà che i due ebrei desiderevano solo seppellire con amore alcuni oggetti cari ai propri cari per ricordarne la loro fine, senza pretendere nulla, per poi andarsene poche ore dopo il loro arrivo in treno così come erano venuti, ci sarebbe voluto poco per zittire di nuovo le loro coscienze cosicchè tutto continuasse come prima, senza effetti.
Sarebbero stati solo brutti pensieri, dimenticabili dopo poche altre ore.
Ecco, se il film fosse finito qui, com'è finito agli occhi dei due ebrei, già partiti, sarebbe stato ancor più triste.
E, purtroppo, più verosimile: non c'è niente di più facile e diffuso che zittire la propria coscienza in cambio di qualche vantaggio.
cherubino,
27.1.2019
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