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Le livre d'image

Regia di Jean-Luc Godard vedi scheda film

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La recensione su Le livre d'image

di noodless94
8 stelle

Le immagini della realtà e quelle del cinema, insieme in una complessa operazione firmata dal maestro francese. Premiato a Cannes.

Parole e immagini che scorrono sullo schermo, libere e senza limiti che possano rallentarne e condizionarne l'andamento. L'ultimo, complesso film del maestro francese è come un'immensa mente, dentro la quale troviamo tutto il materiale necessario per comporre la visione della realtà.   

I pensieri si tramutano in immagini, le immagini si uniscono alle parole, capaci, quest'ultime, di attribuire un senso più compiuto alla circostanza, di riplasmare il concetto di immagine fino a renderlo inconsistente e inesistente.

 

scena

Le livre d'image (2018): scena

 

 

Immagini drammatiche del nostro mondo si uniscono a fotogrammi di film (Fellini, Bunuel, Scott, Pasolini e tanti altri) e poesie: nel magma che ci appare davanti, sembra impossibile trovare punti di riferimento.

Questo perché Godard disintegra, fino ad annullare la linearità del suono e delle immagini con improvvisi stacchi e schermi neri che lasciano le varie fasi incomplete, portandoci ad assistere al caos di sequenze che scorrono sullo schermo senza apparente soluzione di continuità. 

Mette insieme immagini che superano le barriere temporali, spaziali e concettuali; passa dal cinema alla realtà, dal passato al presente, analizzando l’immutata natura violenta di un uomo che oggi si nasconde dietro gli edulcorati appellativi di società e cultura. Godard si rivolge proprio al nostro mondo, a quell’occidente capitalista e imperialista macchiatosi di crimini violenti più volte nel corso della storia. 

 

scena

Le livre d'image (2018): scena

 

scena

Le livre d'image (2018): scena

 

 

Il centro di tutto era, è e sarà sempre l'uomo. Nella sua eterna imperfezione, nella sua ricerca metafisica, nella sua condizione materiale che lo vede parte di una società fondata da un crimine comune. 

E da questo centro il maestro francese si muove avanti e indietro. Approfondisce il pensiero grazie a immagini e parole, funzionali alla riscoperta di un caos che fa parte del nostro mondo. 

 

 

 

 

 

 

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