Regia di Ruben Östlund vedi scheda film
Riprendendo quanto visto nel film, forse premiarlo ha il solo scopo di farne parlare. Mah, se questo a Cannes era il meglio, meglio optare per "no award".
Questo film ha vinto Cannes nel 2017 e dunque me lo sono visto. Narra di un curatore di un museo di arte contemporanea (sì, molto contemporanea, con esempi di quella arte che dici, mah, chissà se fra trent’anni qua buttano via tutto). Lui è molto elegante, molto professionale ma, alla fine te ne accorgi, molto tonto. Educato ma scemo, che uno dice, ok, giusto essere educati, ma non cretini…lui invece è educatissimo, si scusa con le figlie se ha alzato la voce, si interrompe se qualcuno lo interrompe, si scusa coi barboni se non ha spiccioli…ma fa spesso la figura del tonto, in altri momenti. Il museo decide di provocare interesse su una futura mostra e il marketing opta per un filmato senza senso ma molto provocante (una piccola barbona che esplode); lui che doveva sovraintendere non lo fa. Ma poi c’è altro, chiaro, il film dura troppo, quasi due ore e mezza, e vuole anche essere (immagino, perché il senso di questo film non è chiaro) una bella denuncia alla nostra società moderna, ma una denuncia un po’ del tubo, come potrebbero farla degli intellettuali seduti in salotto bevendo un buon vino, una denuncia infine di facciata, limitata, fine a sé stessa, fatta giusto per parlare di qualcosa, e questo lo ritengo il punto più debole del film, che ne ha anche altri. Non mi è parso né riuscito né convinto né deciso, tutto è accennato, in uno stile scandinavo che oggi va molto di moda ma tutto sommato fa anche abbastanza cagare, con momenti di comicità surreale che vorrebbe essere tale ma anch’essa, che disastro, non funziona. Film che ha molta estetica (le riprese sulle varie scale sono notevoli, comprese quelle delle scale mobili) ma mi sa tanta fuffa e poco arrosto. La giuria di Cannes (presidente Almodovar) avrà avuto un dubbio (spero): non lo premiamo e poi veniamo a sapere che lo ritengono un capolavoro (come pare sia successo da qualche parte), o lo premiamo che tanto quest’anno a Cannes non c’è granchè e non facciamo torto a nessuno? L’hanno premiato, non solo, il film finì nella cinquina dell’Oscar al film straniero, battuto da un film cileno che non ho visto. La critica che seguo io è rimasta sconcertata e molto fredda, più favorevole il grande pubblico, per me una sufficienza e basta. Costi e incassi di nicchia.
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