La recensione su The Square

succede qualcosa di totalmente inaspettato e la vita entra nel caos. in un mondo totalmente a sè, incapace di relazionarsi con la vita vera, un museo di arte moderna deve cercare e trovare costantemente fondi per acquisire opere nuove e andare avanti. possiamo e dobbiamo nutrirci di arte antica, ma deve esistere un'arte moderna che si basi sui tempi che stiamo vivendo ora noi. l'arte deve comunicare con chi la vede senza essere troppo ermetica e convivere il presente ma durare nel futuro. o deve evolversi, autodistruggendosi per reinventarsi non essendo più quello che era. nella costante ricerca di qualcosa che dia un senso al museo, il suo curatore principale viene derubato del portafogli e del cellulare durante quella che a tutti gli effetti sembra essere stata una installazione teatral-artistica. entusiasta per ciò a cui ha assistito, christian(questo il suo nome) si ritrova tra la folla a chiedere aiuto, allungando la mano e fermando la gente esattamente come i tanti mendicanti che affollano la città, inascoltato. 

tra l'euforia che la mente, perennemente in sommovimento, gli procura (qualsiasi cosa gli accada attorno ) e le reazioni che un suo gesto dissennato verrà a causargli(ideato con un suo giovane collaboratore), christian è costretto a ripensare alla sua vita.

una vita agiata in una zona ricca della città, che lo porta a confrontarsi inizialmente per gioco e stizza, con la parte popolare ghettizzata della grande periferia, che cerca di pararglisi dinnanzi giornalmente ma che lui scansa con la frase standard: "non ho spicci". 

IL QUADRATO del titolo è un'opera d'arte che cerca un contato sociale con la realtà, ma che rimane un'istallazione minimalista relegata al centro bello e pulito della città. una cosa passeggera da fotografare e postare su cui pensare giusto il tempo di vederla e dimenticarsene subito al primo contatto visivo con le miserie che quel quadrato ti ha appena chiesto almeno di ascoltare. 

THE SQUARE è un'indagine sullo stato dell'arte moderna, dei suoi limiti, dei suoi motivi, dei suoi scopi, dei suoi significati veri o presunti o vanamente inneggiati, ma anche sullo stato dell'uomo, rappresentato da christian e dal mondo che deve costantemente dragare per averne riscontri monetari. 

un'arte che rischia di essere cancellata da un solerte operatore addetto alla pulizia mentre il titolo declama "YOU HAVE NOTHING" ad una persona che fa solamente il suo lavore, e un'arte che si trasforma in reazione bestiale agli istinti solleticati  e stuzzicati dal performer. 

ma se anche la borsetta dell'intervistatrice, posata nel mezzo di una sala vuota, potrebbe essere chiamata a diventare arte, perchè releghiamo la vita ad un posto subordinato?

davvero un borseggio può dare cittadinanza ad un atto ingiurioso come quello commesso da christian e il suo collaboratore, ai danni di un intero palazzo in perfieria?

può una giusta richiesta di giustizia personale, giustificare un'azione terroristica ricattatoria ai danni di decine di famiglie, ree di abitare nello stesso stabile di colui che ha effettivamente rubato telefono e portafogli?...

ostlund e chi sceneggia con lui è riuscito a mio avviso a scatenare in chi guarda un dibattito interiore che è comune a tutti noi, giornalmente quando per esempio guardando le tragedie che accadono nel mondo tendiamo ad indignarci. 

ma ancora di più a ragionare sul fatto di quanto queste tragedie ci tocchino giusto il tempo di spegnere la tv o cambiare canale, auto assolvendoci immediatamente, per l'impossibilità di risolvere ogni problema appena visto. 

THE SQUARE che appare quasi a lato del film, ma ne è il titolo, cerca di incanalare la vita nell'arte moderna per renderla indissolubile e impossibile da non vedere.

se per farti accorgere che la città è ricolma di vagabondi che ciondolano sui marciapiedi, farò un video dove faccio saltare in aria una piccola bambina bionda, attaccandoti da tutti i lati e stimolandoti a difendere comunque e sempre ogni diritto, che sia quello di girare un video ignobile e di indignarti per pensare che qualcuno abbia perso tempo e soldi per realizzarlo, ma anche che qualcuno decida di autocensurarsi. 

THE SQUARE è un buon film che stimola il dibattito.

VEDIATELO