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The Square

Regia di Ruben Östlund vedi scheda film

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La recensione su The Square

di steno79
7 stelle

Una bella grana per il critico o aspirante tale questo “The square”: un film strano, gelido, provocatorio, una satira antiborghese al vetriolo che ha fra i suoi numi tutelari Bunuel e Fassbinder, ma che lascerà piuttosto spiazzati diversi spettatori e non si pensava avesse le carte in regola per vincere una Palma d’Oro a Cannes.

Che cosa è degno di essere chiamato Arte oggi? Fino a che punto ci si può spingere per creare interesse e attenzione da parte del pubblico verso le manifestazioni dell’Arte contemporanea? Questi sono alcuni degli interrogativi che il regista pone col suo film, in una chiave evidentemente allegorico-simbolica che prende molto spazio rispetto alla trama vera e propria, abbastanza scarna per un film di quasi due ore e mezza. Per certi versi sembra quasi un aggiornamento delle tematiche di “Quinto potere” di Sidney Lumet, con una forte dose di ironia o sarcasmo di cui fanno le spese diversi personaggi, a cominciare dal protagonista Christian, direttore di un museo di Arte contemporanea a Stoccolma che ne viene fuori come un inetto o comunque un personaggio sgradevole, privo di quell’umanità e carità di cui si riempie la bocca per pubblicizzare l’ultima installazione del museo chiamata appunto “The square”. Il film secondo me ha un andamento piuttosto divagante che non sempre aiuta la partecipazione dello spettatore: certe annotazioni su alcune vicende collaterali sembrano messe lì e poi non sviluppate a dovere, così come la parte finale non chiude in una maniera del tutto soddisfacente la vicenda principale. Certe scene come quella dello spettatore con la sindrome di Tourette che inveisce con le parolacce sembrano più delle boutades comico-grottesche volutamente eccessive che dei momenti plausibili all’interno di un film certamente non convenzionale. Da notare anche il gusto ardito di alcuni accostamenti, come la rielaborazione del motivo dell’Ave Maria nella scena di sesso. Tuttavia, all’attivo restano anche molte intuizioni che colgono nel segno come la presenza continua dei mendicanti, uno stile che non ha paura di scuotere lo spettatore e che visivamente è già maturo, una pregevole interpretazione dell’attore danese Claes Bang, che rende bene il vuoto interiore di Christian (mentre le figure di sfondo sono così anonime da non permettere agli altri interpreti caratterizzazioni approfondite, se si esclude forse solo l’americana Elisabeth Moss). A Cannes Pedro Almodovar lo ha premiato per l’acutezza nel rappresentare la dittatura del “politically correct”: una Palma sembra un onore forse spropositato, meglio sarebbe stato un premio minore, in ogni caso Ostlund resta un regista da tenere d’occhio e con cui fare i conti in futuro.

Voto 7/10

 

Elisabeth Moss

The Square (2017): Elisabeth Moss

 

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Ultimi commenti

  1. ezio
    di ezio

    E' un film che non voglio perdere e la tua rece ne e' la conferma,grazie Stefano di averlo presentato e commentato.

    1. steno79
      di steno79

      Grazie Ezio saro' molto curioso di leggere il tuo parere su questo film!

    2. ezio
      di ezio

      sui film nuovi arrivo sempre con circa un anno di ritardo...ma ti faro' sapere....

  2. amandagriss
    di amandagriss

    sì, come ti dicevo dall'altra parte, mi fa piacere che la pensiamo allo stesso modo; la motivazione per la Palma d'oro è condivisibile, è un film intelligentemente provocatorio che come nella storia che racconta aspetta/pretende un riscontro da parte del pubblico; in sala qualcuno appariva pesantemente annoiato, 2 persone sedute nella fila dietro di me si confidavano di stare assistendo ad una visione estenuante, non so quanto sia piaciuto agli altri, un paio di volte in pochi abbiamo riso di gusto, gli altri forse non hanno gradito l'art attack frontale al loro status borghese, ahahah! (il film lo danno nel cinema d'essai che si trova in centro e richiama un pubblico abbastanza selezionato, capirai che si saranno sentiti colpiti nel segno......). Forse andrebbe visionato una seconda volta per scandagliarlo meglio, alla fine sono del parere che sia un film valido, sono contenta di averlo visto....
    devo dire che la scena della sindrome di tourette è forte, cioè si tollera un simile atteggiamento molesto in quanto derivante da una condizione patologica (bisogna poi pure vedere se é vero) se invece le parolacce vengono fuori scientemente e intenzionalmente allora sì che bisogna considerarlo un attacco deliberato alla cultura e al buongusto e reagire drasticamente, quando il fastidio è sempre quello, tourette o non tourette. Nel rappresentare queste storture comportamentali politicamente corrette il film onestamente è grande .
    ciao!

    1. steno79
      di steno79

      Il film e' senz'altro originale ed e' normale che possa disorientare il pubblico... alcuni hanno reagito con la noia forse anche perche' e' un po' troppo lungo... io comunque non sono fra gli entusiasti perche' non ho del tutto apprezzato un certo campionario di provocazioni e ho trovato la vicenda un po' troppo soggetta a parentesi non sempre facilmente comprensibili o comunque piuttosto divaganti. Ma e' solo un parere ed e' sempre piacevole confrontarsi anche con chi la pensa diversamente. Ciao

  3. dollyfc
    di dollyfc

    In teoria condivido le tue considerazioni , in pratica non riesco davvero a valutare positivamente questo film .
    Secondo me incidono molto, troppo, negativamente quello che tu chiami giustamente " andamento divagante " e scene non solo eccessive ma proprio fuori luogo ed inutili :
    Io l'ho visto poco tempo fa e vorrei tanto riuscire a srivere un commento , ma ancora sto pensando a come esporre i miei forti dubbi in modo corretto ; per intenderci , non vorrei dire che si tratta di una c....a pazzesca .. perchè di fatto , cercando di essere obiettiva , non lo è ; però sicuramente per me una buona idea espressa male , molto male ;)

    1. steno79
      di steno79

      Grazie Dolly, per aver commentato! dalla mia recensione si sarà capito che questo film non mi ha convinto molto... però neanche arriverei a dire che è una cagata pazzesca... insomma si vede che dietro c'è un regista che sa il fatto suo, però il suo talento è messo al servizio di una causa che non gli rende giustizia. Se ne scriverai una recensione sarò lieto di commentarla... è giusto che esponi il tuo pensiero, io forse sono troppo diplomatico. un caro saluto

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