Regia di Ruben Östlund vedi scheda film
Ben vengano film come The Square, capaci di colpire nel vivo il corretto intellettualismo borghese, di squarciare il velo di esistenze ipocrite e vigliacche che il culo ce l'hanno al sicuro e bene al calduccio, di (far) riflettere sulla valenza dell'arte moderna nel nostro contemporaneo, su quanto, nel suo essere così assurda, ostinatamente concettuale e astratta da scollarsi dalla sporca dimensione del reale (salvo utilizzarla per affermare e ricordarci della sua presenza) riesca a stabilire col potenziale fruitore una qualche forma di comunicazione, ad inserirsi nel nostro ruvido quotidiano, ad influenzare le nostre vite, a condurci a sensati ragionamenti, a farci persone migliori.
E (far) meditare sul confine sempre più labile tra libertà d'espressione e modalità espressive, sul tollerare patacche e pessimo gusto solo perché queste vengono definite creazioni artistiche.
The Square non è affatto un capolavoro ma è un'opera che sa dialogare, spesso farfugliando, con il nostro controverso, contraddittorio, caotico presente.
Vive di potenti frammenti, è fatta di segmenti efficaci all'interno di una narrazione altalenante, che alterna vivacità a tedio, dilungandosi dove forse non serve, diluendo i concetti e barcamenandosi tra questioni ben focalizzate ed altre meno. A volte smarrendosi.
Come se il brillante soggetto scelto non fosse abbastanza da poter reggere da solo l'intero lungometraggio (impressione riscontrata già nel precedente Forza Maggiore) e, perciò, avesse bisogno di 'spaziare', magari girando a vuoto, o magari inserendo sottotrame che alla fine si riallacciano comunque al discorso di partenza. Oppure, ancora, la sua percepita vaghezza è soltanto la conseguenza del tirare in ballo tante, troppe radicate complesse contorte problematiche (come dice lo stesso protagonista -un perfetto imbecille, inadeguato maschio adulto paradossalmente integrato nella società che conta- mentre si riprende in un video selfie) i cui nodi un film non è in grado di sciogliere o non vuole e, in fondo, nemmeno gli compete.
The Square solleva interrogativi.
O più precisamente è il riflesso della nostra (quanto?) evoluta società.
Certo è, che si chiude lasciando a mezz'aria ma con la sensazione di non aver perso tempo.
Forse è proprio questa la funzione principe dell'arte moderna, scovata nel nutrito mucchio di perplessità che da sempre l'accompagnano.
E infatti....
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Stavolta siamo proprio sulla stessa lunghezza d'onda! Il film e' interessante, per quanto mi riguarda il primo visto di questo regista che non conoscevo, ma come hai detto bene tu la narrazione e' altalenante, si dilunga dove non dovrebbe, oppure si compiace di certi particolari che potrebbero sembrare irrilevanti... Ostlund gira bene, la stoffa ce l'ha ma si perde nelle rifiniture del copione... per me siamo lontano da un capolavoro, la Palma assegnata mi sembra generosa anche se non posso confrontarlo con i suoi concorrenti, forse la giuria cercava qualcosa di diverso dal solito e lo ha trovato in questa allegoria della decadenza dell'Occidente. Ciao Antonella
ciao Stefano, sono felice che la pensiamo allo stesso modo, è un film che sicuramente affonda il dito nella piaga e alla fine decretarlo vincitore non è stata una scelta scellerata e o azzardata; è sicuramente imperfetto però meglio di altre opere magari cinematograficamente superiori ma più emotivamente asettiche o distanti dal nostro vissuto. Stavolta vince un film che ci riguarda parecchio da vicino. E devo dirti che con il passar delle ore sta crescendo in me, penso debba essere ben metabolizzato, io ci sto ancora pensando e mi accorgo che alcuni momenti, come la scena dell'esibizione ginnica delle bambine, abbiano un loro profondo significato cui la mente mano mano elaborando dà una forma e un perché. "Allegoria della decadenza dell'occidente" direi che ci sta proprio bene :)
ciao!
Ho il precedente Forza Maggiore,che mi e' piaciuto molto,sono pronto alla visione di questo nuovo lavoro del regista,grazie Antonella del tuo commento.
ciao, A me Forza Maggior è piaciuto meno, però Ostlund è un autore interessante, buona visione :)
The Square, film interessante. Tutto descritto molto bene riguardo intellettualismo borghese, specie quello europeo dove i vantaggi del cittadino medio sono privilegi qui in USA! Mi e' piaciuta molto la recitazione degli attori, la mancanza di empatía e narcisismo del protagonista principale e' recitata molto bene, il lavoro fotografico....per voi esperti di cinema vorrei chiedere la vostra opinione e interpretazione riguardo la scena dell'uomo primitivo che assale una dei commensali durante la cena di raccolta fondi del museo? Quello che ho notato prima di tutto e' che non poteva essere un uomo nero....cosa rappresenta quella scena? Per voi? Per me il livello umanoide dell'uomo moderno che nonostante il progresso....abbiamo cosi' tanto bisogno di 'puntellamenti' il consumismo, l'accumulo....lo spreco....perdendo di vista l'essenziale la preservazione del medio ambiente.....e' come se quell'uomo/scimmia rappresenta l'essere vittima del nostro stesso progresso...? Grazie Carmen Mustile
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