Regia di Mario Brenta vedi scheda film
Una piccola, piacevole sorpresa questa pellicola dell'88 che per certi versi ricorda il primo Olmi e che, nella sua essenzialità, regala comunque più di uno spunto di riflessione
Film minimalista con tocchi poetici alla Piavoli e con una strutturazione che ricorda i primi lavori di Olmi, "Maicol" è una di quelle piacevoli sorprese in cui capita di imbattersi di tanto in tanto. La storia è incentrata su una vicenda a suo modo essenziale: un bambino di 5 anni rimane solo sulla metropolitana mentre la madre, colpevolmente distratta, non trova neanche il tempo o la voglia di denunciarne la scomparsa, troppo presa dalle sue paturnie amorose di giovane ragazza (genitrice suo malgrado..). Sullo sfondo la Milano da bere di fine anni '80, che Maicol e sua madre vivono ben più che marginalmente, e che del grande maestro Olmi ricorda quella frenesia del suo "Milano '83". Ottimo il piccolo protagonista nella sua catatonica indifferenza (almeno apparente) al mondo che lo circonda, un'indifferenza che si riflette nella gelida accoglienza della madre quando la Polizia le riporta a casa un figlio forse mai veramente voluto.
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