Regia di Kathryn Bigelow vedi scheda film
Vi siete mai accorti che la bellezza di un film è inversamente proporzionale a quante volte si sia costretti a ispezionare lo screen dell' I phone o per i più fortunati un orologio visibile al buio?
DETROIT
FINO A CHE PUNTO SI PUÒ SUBIRE IL MALE?
di
Kathryn Bigelow
Vi siete mai accorti che il carisma di un film, come quello di una persona, è inversamente proporzionale a quante volte si sia costretti a ispezionare lo screen dell' I-phone o per i più fortunati un orologio visibile al buio?
Ecco, mentre con Hostiles, film d'apertura a Roma, ambientato in un'America distorta, violenta e assassina, oltre che razzista, già dopo dieci minuti mi vedevo costretta a rovesciare la borsetta alla ricerca del telefono, con Detroit dopo due ore piene mi ero dimenticata del tempo.
Bigelow è invece sempre sul pezzo. Forse perché nascendo come pittrice, sa davvero dipingere interesse su schermo e tela. Narra qui una storia macabra, infelice e disumana. 1967, Detroit. Scontri razziali devastanti proiettano il sogno americano in un incubo di non rarefatta follia.
Una notte, il 25 luglio 1967, rimasta famosa nella storia della città e di questo stato, la polizia e altre forze dell’ordine, l’insieme del braccio armato a servizio del governo, anziché coprire e difendere gli interessi dei cittadini, ne intesse invece la morte. Soprattutto dei neri, gruppo di amici che in un motel si diverte come fanno i giovani con due amiche bianche.
Larry Reed, il cantante del gruppo the Dreamers, che aveva preso una stanza all'Algiers Motel con l'amico Fred Simple, scioccato dagli eventi lascerà il gruppo e non riuscirà più a cantare. Molti amici moriranno e la giustizia ingiusta non condannerà i colpevoli, come sempre avviene ovunque.
Ottima l’interpretazione sia del britannico cattivo Will Poulter che della guardia afro-americana John Boyega, sempre inglese. Entrambi sono ottimamente diretti da Bigelow che rende la loro performance e quella di tutti gli attori veramente credibile e attenta sia nel dettaglio storico che nella finzione romanzata.
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