Regia di Per Fly vedi scheda film
In Diplomazia la Verità non proviene dai Fatti, ma dal Consenso.
Tratto da una storia vera (ovvero l'autobiografia omonima di Michael Soussan) il film racconta il clamoroso scandalo suscitato dal programma ONU Oil for food in l'Iraq, tra la prima e la seconda invasione dell'Alleanza Internazionale che stava cercando le famose armi di distruzione di massa, in un periodo in cui il regime di Saddam a causa dell'embargo era alla fame, per cui si era deciso che fossero le Nazioni Unite a vendere il petrolio iraqeno in cambio di acquisto di derrate alimentari, medicine e altri generi di prima necessità.
Il programma non aveva però tenuto conto del livello di corruzione che a macchia d'olio coinvolgeva governi di varia appartenenza, gruppi industriali e malavita organizzata che con l'entourage di Saddam permettevano a questi di sfruttare a modo suo l'embargo (fornire più prodotti agli amici e affamare i nemici, per esempio i Curdi) e a tanti Occidentali di mettere da parte un discreto gruzzoletto per la vecchiaia.
Lo snodo nevralgico del sistema deliquenziale era proprio dentro l'ONU e toccherà proprio al giovanissimo e neo-assunto Michael (idealista, figlio di un diplomatico rimasto ucciso in Libano nel 1983 a causa dell'esplosione nell'ambasciata americana) diventare un elemento fondamentale dello sviluppo degli eventi e a crescere, perdendo l'innocenza dei suoi ideali.
Tema quindi molto interessante, ma trattato con molta approssimazione, nonostante il regista danese non sia uno sprovveduto alle prime armi e abbia anche eseguito opere di valore nel recente passato.
La sceneggiatura certo non lo ha aiutato, tutta intenta a seguire le vicende in maniera indiretta, senza mai farle accadere davanti allo spettatore e mettendolo nelle condizioni di comprendere dal primo fotogramma chi fosse il "cattivo" fra i vari personaggi.
Il più compromesso da tale situazione è proprio Ben Kingsley che non riuscirà nonostante tutti i suoi deliziosi trucchetti recitativi e le sue smorfie istrioniche a persuadere gli spettatori sulle sue presunte buone intenzioni neppure per un secondo.
Il film interessante per quanto riguarda la focalizzazione su un tema politico di enorme portata, probabilmente dimenticato dalla gran parte dell'opinione pubblica, non si rivela all'altezza delle aspettative nel momento della drammatizzazione.
La pugnalata alle spalle (backstabbing) in questo caso la prende il pubblico.
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