Regia di Antonio Piazza, Fabio Grassadonia vedi scheda film
"Storia di fantasmi siciliana" (un titolo italiano sarebbe più incisivo secondo me) ha l'originalità di raccontare una tragica vicenda di mafia con elementi onirici, fantastici. Pecca però di prolissità, all'inizio e soprattutto alla fine, con lungaggini forse simboliche (?) ma veramente esasperanti dopo oltre due ore di visione. Io mi chiedo: ma perché, in questo come in altri film che mi sembrano avere delle velleità autoriali, non si cerca un po' il consenso del largo pubblico? Solo il mio interesse (e curiosità) di cinefilo (o quasi) mi hanno portato a sostenere le lentezze del film. Eppure, un film come questo, di denuncia, avrebbe potuto e dovuto andare oltre il pubblico ristretto di cinefili e festival (in realtà non so quanto abbia riscosso al botteghino), dando agli autori il riconoscimento che indubbiamente meritano. 6.
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Qualcuno parla di 140 mila euro. Forse non hai tutti i torti. In Italia sembra mancare la via di mezzo. O pastrocchi demenziali o film come questo (io non l'ho visto ma capisco il tuo disappunto) per pochi appassionati.
Ci sono anche successi di botteghino non demenziali, credo, ma un film di denuncia sociale che ha esplorato una via diversa (forse ispirato dal Labirinto del Fauno di Cuaron?), se fatto meglio poteva essere di qualità e allo stesso tempo accattivante. Devo dire che di rado fatico a mantenere l'attenzione, ma nel finale ho dovuto far avanzare velocemente la registrazione fatta da Rai5... Ripeto, a malincuore.
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