Regia di Bruno Dumont vedi scheda film
L'infanzia di una pastorella chiamata a divenire l'eroina e la martire di una nazione. Un richiamo che avviene attraverso visioni mistiche rese concrete grazie al potere coinvolgente della musica: un pop che sconfina nel rock più convinto fino ad un buffo rap contadino. Un Dumont diversamente folle che continua a strabiliarci.
CANNES 70 - QUINZAINE DES REALISATEURS
Tra le rive di un piccolo estuario fluviale del nord della Francia, la piccola pastorella Jeanne di soli otto anni comincia ad avere le prime visioni mistiche (la Suor Germaine sdoppiata e una triade di sante alate, armate e canterine) che la inquadrano, solo qualche anno più tardi appena quattordicenne, come destinata a trasferirsi ad Orléans per difendere, con le sue doti di galvanizzazione e motivazione delle folle, la sua patria dall'invasione imminente delle truppe inglesi.
"Jeannette" rappresenta il ritorno di Bruno Dumont alla Quinzane che lo vide esordire con Le fils de Jesus.
Un ritorno che utilizza le felici ultime due esperienze di riprese l'esterno di Petit Quinquin e Ma Loute, trasferensole addirittura in un musical scatenato, ironico e sin comico, dal ritmo pop, con assili hard rock ed esilaranti punte rappeggianti.
Una esperienza straniante che ci immerge in un mondo di volti belli ma veri che Dumont adora scovare e celebrare con il proprio talento rappresentativo.
Un film bizzarro ma esemplare per coraggio, determinazione, ritmo, ove l'animo spavaldo e disincantato della futura martire viene alimentato da presenze superiori che sono una via di mezzo tra le visioni mistiche e gli attacchi isterici di una mente come invasata da una determinazione che o è divina, p al contrario diabolica.
Splendide le voci bambine e di ragazza delle due graziose interpreti della Santa martire, presenti in sala alla presentazione assieme al regista, accolto da una vera e propria ovazione di applausi.
Davvero un periodo felice, forte di nuove esperienze e trattazione di generi cinematografici e linguaggi nuovi, per l'insolito, originale e da qualche anno un po' meno oscuro e tenebroso autore francese di Ma Loute.
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