Regia di Ceyda Torun vedi scheda film
Istanbul è una città popolata da gatti randagi, ma ci sono tante persone che si prendono cura di loro: non solo volontari e animalisti, ma anche gente comune abituata a ricevere le visite dei simpatici felini.
Con questo documentario esordisce nel lungometraggio la regista turca Ceyda Torun, che figura anche come produttrice del lavoro; si tratta di un omaggio, essenzialmente, alla tribù felina che popola le strade di Istanbul. L’abitudine all’ospitalità da parte degli abitanti del luogo si rivela fondamentale per la sopravvivenza della folta comunità di gatti cittadini; la regista segue e intervista una manciata di persone comuni che si sono ritrovate da un giorno all’altro un gatto alla porta di casa o del luogo di lavoro e raccoglie le loro curiose testimonianze. Ancora più interessanti sono le riprese ad altezza gatto che pedinano i felini durante le loro scorribande diurne per le vie di Istanbul. 75 minuti in tutto, più che sufficienti per le ambizioni di partenza del prodotto; apprezzabile la scelta di non scadere troppo facilmente nella retorica o nel patetico, dipingendo i rapporti fra uomini e animali per ciò che realmente sono: uno scambio reciproco di favori e di servizi, cibo e, talvolta, un po’ di riparo, per affetto. Nota che non inficia il voto in quanto prescinde dall’opera originale: il doppiaggio italiano è effettivamente rivedibile. 6/10.
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