Regia di Carmine Gallone vedi scheda film
La vera storia della genesi dell'aria Casta diva, che Bellini scrisse per l'amata Maddalena.
Il piatto forte del corposo menu costituito dalla filmografia di Carmine Gallone (circa un centinaio di lungometraggi spalmati lungo una carriera circa cinquantennale, dagli esordi nei primi anni Dieci al pensionamento dei primi anni Sessanta) è senza dubbio la parte dedicata alla lirica; il Nostro diresse infatti per il cinema numerose opere e, fra le tante, ripropose ben due volte la curiosa storia della Casta diva di Bellini, aria inserita all'ultimo momento nella sua più celebre opera, la Norma, destinata a diventare un capolavoro proprio grazie a questo accorgimento fuori tempo. Nel 1935 esce la prima versione del film (la seconda arriverà due decenni più tardi), in un periodo di grande sperimentazione per il cinema - il sonoro era ancora un'invenzione relativamente recente - e soprattutto di freni e limiti imposti dalla censura fascista; una pellicola come questa, musicale (e pertanto avulsa da questioni sociopolitiche) e dedicata a un grande artista italiano, non poteva però che incontrare le simpatie del regime, che difatti la fece premiare alla terza edizione del festival del cinema di Venezia (miglior film italiano). Fra gli interpreti: Sandro Palmieri, Martha Eggerth, Gualtiero Tumiati, Achille Maieroni, Giulio Donadio, Lamberto Picasso; la sceneggiatura - apprezzabile nella scelta di lasciar prevalere la recitazione e l'azione alla parte prettamente lirica - è firmata dal viennese Walter Reisch con la collaborazione ai dialoghi di Corrado Alvaro. Gallone in quello stesso anno usciva in sala anche con E lucean le stelle, titolo tratto dalla Tosca di Puccini. 5/10.
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