Regia di José Padilha vedi scheda film
Giugno 1976. Alcuni terroristi arabi palestinesi e tedeschi (questi ultimi appartenenti alla banda RZ) sequestrano l'aereo 139 dell'Air France, in volo tra Tel Aviv e Parigi. L'obiettivo è convincere il governo israeliano a liberare alcuni prigionieri politici. Durante le trattative il velivolo è dirottato in Uganda.
A differenza degli altri film che documentano questo celebre episodio realmente accaduto la narrazione, pur trattandosi di fiction ricostruita con attori, segue una linea semidocumentaristica, con gli eventi descritti giorno per giorno tramite didascalie temporanee. Buona caratterizzazione psicologica dei protagonisti (dove i tedeschi si dimostrano, a seconda dell'occasione, più umani o più razzisti degli arabi), con un raro punto di vista sia dei sequestratori che dei sequestrati e dei liberatori. Deludente, invece, la ricostruzione, sul piano dell'azione, dell'operazione israeliana di salvataggio (30 minuti circa ricostruiti in pochi, sbrigativi, attimi).
Idi Amin Dada in quasi tutti i film è visto come un folle giocherellone. Era il suo modo per farsi benvolere dal nemico? La storia dimostrerà che era un pazzo. Nei titoli di coda l'epilogo reale con foto e filmati.
Recensione scritta da Davide Lingua, Dizionario del Turismo Cinematografico, Verolengo, Wikipedia.
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