Regia di Emile Edwin Smith vedi scheda film
Boiata confezionata dai soliti specialisti della The Asylum, letteralmente "Il Manicomio" ma anche l'asilo si presterebbe bene per rendere l'idea. Qua abbiamo in azione degli evoluti squali della Groenlandia che tagliano il ghiaccio meglio delle imbarcazioni aventi tale caratteristica specifica. La sceneggiatura è un pretesto per mettere in azione, in rigorosa e artificiosa computer grafica, gli squali. Al di là delle strategie degli squali, che nuotano sotto il ghiaccio meglio delle orche, le assurdità raggiungono il loro apice con una postazione scientifica eretta sopra il mare ghiacciato e che viene isolata dagli squali e portata in mare aperto. Sprofondata nell'acqua, non si sa come, la postazione diventa una sorta di sommergibile impenetrabile dall'acqua. Inoltre qua si nuota in acqua come se si fosse in piscina, senza alcun effetto per la gradazione assai bassa dell'acqua.
Presenti alcuni omaggi alla saga avviata dal famoso capostipite firmato Spielberg, con un'amputazione assai gore di una gamba e con la scena de Lo Squalo 3 in cui uno squalo sfonda il vetro della postazione scientifica avanzando lentamente verso di esso.
Alla regia c'è Emile E. Smith meglio conosciuto come addetto agli effetti visivi digitali di film di una certa presa quali The Jackal (1997), Mimic II (2001) e Sharknado (2013). Smith qua passa alla regia e scrive pure il copione. Al di là delle incongruenze, non riesce a divertire né a creare tensione.
Interpretazioni, per il contesto, sufficienti. Curiosa la locandina che rimanda a Lo Squalo 2, ma che nulla ha a che fare con il film in questione. Pellicola decisamente inutile.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta