Regia di Caradog W. James vedi scheda film
Il difficile rapporto tra una madre artista con un passato da tossicodipendente e la figlia adolescente cresciuta in un orfanotrofio si complica ulteriormente quando le due iniziano ad essere perseguitate da una minacciosa presenza diabolica che mira a impadronirsi delle loro anime.
Ennesimo racconto dell'orrore incentrato su leggende urbane di spiriti e stregonerie che si sviluppa in maniera abbastanza prevedibile, tra sussulti, grida e fugaci apparizioni, intrecciando di continuo il piano esoterico con quello psicologico, nel mettere in scena il riavvicinamento tra una madre assente e una figlia malfidente che impareranno a conoscersi proprio nel momento in cui la loro vita sarà più prossima alla morte.
La leggenda di una donna anziana, strana e solitaria, dedita ai riti satanici aventi vittime bambini innocenti, sa di già visto e già sentito, ma funge da cornice al racconto che finisce per spostarsi su un piano più concreto per buona parte della sua durata, salvo un'inversione finale verso il fantastico e il sovrannaturale che rimescola bruscamente quanto già mostrato. Espediente non nuovo, eppure funzionale, meno quello di rappresentare l'entità diabolica secondo un'estetica già abusata (corpo filiforme, lunghi capelli scuri, arti allungabili e snodabili) che poco terrorizza e poco sorprende.
Nel complesso un prodotto discreto, dignitosamente realizzato e recitato, riservato soprattutto agli appassionati del genere.
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