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Hotel Gagarin

Regia di Simone Spada vedi scheda film

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La recensione su Hotel Gagarin

di Furetto60
6 stelle

Commedia piacevole. Ottimi gli attori, su tutti il grande Battiston

Franco Paradiso,alias Tommaso Ragno, è un produttore estemporaneo e truffaldino, con la complicità di Valeria,la Bobulova, riesce ad illudere un manipolo di poveracci, “attori e tecnici” abborracciati e a spedirli in Armenia a girare un fantomatico film che mai si farà, mettendosi in tasca uno dei tanti finanziamenti a perdere, dei fondi comunitari. Da Roma partono, coltivando sogni di gloria, cinque italiani falliti e squattrinati, Nicola, alias Giuseppe Battiston, insegnante di storia incompreso dai suoi alunni, aspirante regista, autore della sceneggiatura, Elio alias Claudio Amendola, operaio saltuario, sedicente tecnico del suono, Sergio alias Luca Argentero, il più realista del gruppo, fotografo inseguito da creditori poco raccomandabili e Patrizia alias Silvia D’Amico, prostituta attiva e solerte, ma con velleità artistiche e infine Valeria , la cinica produttrice di cui sopra, che alla fine verrà coinvolta nel generale marasma. Tutti perdenti e reietti, ciascuno col sogno di svoltare, tuttavia le riprese neppure incominciano. Il gruppetto arriva colà trasportato su un van cigolante da Kira, la Caterina Shulha, autista per finzione scenica ma incinta per davvero, dal carattere un po’ punk, che fa da cicerone e interprete nell’improbabile ricerca delle location. Concludendo poi la corsa nell’albergo Gagarin, dove un'imprevista guerra, che imperversa nei dintorni, costringe quella parodia di troupe a rintanarsi al suo interno per mesi, costretti ad un forzato bivacco, tra frustrazione e paura, abbandonati nell'isolato hotel, impossibilitati a comunicare con l'esterno e assediati dalla tormenta. Mentre lievita il loro malumore, arrivano a sorpresa le richieste degli abitanti di un vicino villaggio, attratti colà dalla notizia dell’allestimento di un set, diventando per quei derelitti, l’occasione di riscatto, d’una oramai insperata rivincita creativa, un inaspettato modo di avvicinarsi a una forma di realizzazione e assurgere al suggestivo ruolo di “ dispensatori di sogni” “La Terra vista dallo spazio è un posto bellissimo, senza barriere né confini” disse Gagarin durante il famoso primo volo nello spazio.Così Simone Spada riprendendo le parole del cosmonauta russo, dà l’incipit al suo nuovo film, "Hotel Gagarin" ,ufficialmente opera prima del  45enne torinese,anche se nel 2012 va menzionato un suo poco conosciuto “Maìn, la casa della felicità.” L’opera è semplice, ma non banale, delicata nei contenuti e garbata nella confezione, costituisce una singolare riflessione sul cinema, tutta dall’interno, in forma di commedia, tra il tono  grottesco e quello paradossale, senza neanche farsi mancare i momenti sentimentali, con un paio di relazioni amorose , aprendosi anche ad uno spazio  fiabesco e a suo modo romantico, per imboccare infine, anche una dimensione fantasmagorica, con l’apparizione di Virgil, enigmatica e immaginaria figura interpretata da Philippe Leroy. In una delle scene più simpatiche del film, un anziano abitante del villaggio chiede e ottiene di riprodurre “Viaggio sulla Luna “di George Méliès un classico che i cinefili conoscono sicuramente, dove pretende il ruolo del protagonista, fu proprio Méliès il primo a creare la prima e indimenticabile magia, l’illusione, l’arte di mistificare,di inventare il trucco. Il cinema, la settima arte, nacque da lì. Il film di Spada sguazza felicemente in questo territorio,poi c'è una sottotrama interessante, spesso utlizzata dal cinema contemporaneo:un gruppo eterogeneo,squinternato,sbilanciato,costituito da falliti cronici,fa scoccare la magica scintilla e trova a sorpresa il modo di fare squadra, consentendo un inaspettato salto di qualità e il passaggio a una dimensione vincente.Composta la recitazione di tutti i protagonisti , mai sopra le righe nonostante le particolari circostanze,  guidati dall’estro di un Battiston sempre impeccabile. Suggestive anche le immagini, tra gli esterni nevosi e gli interni dell’hotel.

 

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