Regia di Michael Tiddes vedi scheda film
Commediola buonista sulla legge del contrappasso basata su un paradosso temporale.
Un giovane supplente scolastico alle prese con lo stress per i preparativi dell’imminente matrimonio con la donna di cui è innamoratissimo, una brillante dottoressa i cui altezzosi genitori non apprezzano particolarmente il modesto futuro genero, per un misterioso paradosso del destino si ritrova intrappolato in un loop temporale che lo costringe a rivivere ripetutamente il giorno delle nozze risvegliandosi in un ascensore completamente nudo. Soltanto quando comincerà a capire le motivazioni di questa sorta di punizione e a risolvere i suoi conflitti interiori, potrà finalmente sbloccare la trappola spazio tempo in cui è stato catapultato.
La presenza di un protagonista quale Marlon Wayans, presenza fissa in molte commedie demenziali e politicamente scorrette non deve trarre in inganno: questa produzione targata Netflix si rivela sin da subito piuttosto buonista e ricca di retorica, infarcita di un romanticismo lezioso e di un umorismo debole e quasi puerile che a stento riesce a far sorridere. Oltre a questo la trama “gialla” è lenta ad ingranare e l’ambientazione e la fotografia patinate suscitano la sensazione di assistere ad un lungo videoclip o spot pubblicitario con dei personaggi abbastanza scontati e caricaturali.
Insomma, niente di nuovo, storiella leggera leggera presto dimenticata.
Il meccanismo narrativo non è nuovo e le situazioni sono meno esilaranti di quel che ci si aspetterebbe. Evitabile.
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