Guido (Claudio Santamaria) vive tirando avanti come può: un lavoro saltuario da magazziniere, qualche bicchiere al bar con Rina (Flonja Kodheli), la nuova barista, e un vecchio professore (Jertzy Stuhr) vicino di casa con cui parlare ogni tanto. ma ha anche molti debiti sulle spalle. Quando perde il lavoro e subisce un’aggressione commissionata dai suoi creditori, capisce che l’unico modo per risollevarsi è paradossalmente lavorare per loro, divenendo lui stesso un esattore; lavorerà gratis fino a quando il debito sarà estinto. È Franco (Marco Giallini) un esperto e affermato recuperatore di crediti, che dovrà occuparsi della formazione di Guido. La loro è una coppia singolare: Franco, estroso e accattivante, una maschera inscalfibile per Guido; Guido, riservato e solitario, un libro aperto per Franco. In poco tempo Guido entrerà così in contatto con persone che hanno soldi ma non vogliono pagare e con altre invece offese e umiliate, che hanno già perso tutto. A quel punto Guido non potrà non dare ascolto alla sua coscienza, costringendo Franco a svelare la propria natura.
Siamo quasi tutti d'accordo nei commenti come capita di rado! Ho dato voto 6 al film che aggiungo è discontinuo,
con momenti alti e altri bassi. Ma un'alta prova di recitazione ce la regala il grande attore polacco (credo) Jerzy Stuhr! Poco sfruttato tranne dal compianto regista de il Decalogo.
Dopo una partenza discreta (ma nulla più), il film si spegne e stanca presto. Giallini è bravo, ma il suo personaggio alla fine risulta non credibile. Il film evita la solita poltiglia moralistica dell'attuale cinema italiano, ma più che un merito vero del primo è un demerito enorme del secondo.
Cicero pro domo sua.
E cosa dovrebbe aver a che vedere Cicerone con il film in oggetto? Lui poco, ma la sua frase si, e lo vedremo a breve.
Incappo casualmente su questo intrigante titolo scorrendo tra le varie offerte Netflix. Non conosco il regista, però una rapida “escursione” sul sito e in rete è sufficiente a convincermi. Il tema è di certo stuzzicante, ma… leggi tutto
Guido, stretto nella morsa dei debiti, decide di ripagarli lavorando per la finanziaria che gli è creditrice: farà recupero crediti, conoscendo una realtà inedita e selvaggia, sotto l’ala protettrice – pur non sempre disponibilissima – dell’esperto collega Franco.
Rimetti a noi i nostri debiti è un film attualissimo per il 2018 in cui esce:… leggi tutto
Il tema del film è reale ed più che attuale ma i personaggi non sono ben disegnati e non esprimono appieno le emozioni ed il desiderio di evolvere il loro animo ed il loro ruolo nella società.
Un film discreto, una buona idea ma incompleto e monco nel significato e nelle aspettative del finale.
Non ci sono risposte e non c'è una morale. C'è solo il racconto.… leggi tutto
Guido è un uomo non più giovane in gravi difficoltà economiche. Dopo che la società per la quale lavorava come informatico è fallita, non è riuscito a rilanciarsi, ne' nel suo, ne' in altri settori. E' indietro con l'affitto, non ha alcuno vicino a sè, se non un amico, un anziano ed un po' strambo professore di origine straniera, che l'aiuta…
Cicero pro domo sua.
E cosa dovrebbe aver a che vedere Cicerone con il film in oggetto? Lui poco, ma la sua frase si, e lo vedremo a breve.
Incappo casualmente su questo intrigante titolo scorrendo tra le varie offerte Netflix. Non conosco il regista, però una rapida “escursione” sul sito e in rete è sufficiente a convincermi. Il tema è di certo stuzzicante, ma…
L'incipit di "Rimetti a noi i nostri debiti" è un’esplicita metafora. Sullo sfondo dei titoli di testa, Franco, alias Marco Giallini, fa jogging lungo i sentieri di un cimitero, poi saluta la moglie, accompagna i figli a una scuola privata cattolica e si reca in banca per "acquisire" i debiti insoluti, da una solerte impiegata. A seguire conosciamo Guido, alias Claudio…
Il tema del film è reale ed più che attuale ma i personaggi non sono ben disegnati e non esprimono appieno le emozioni ed il desiderio di evolvere il loro animo ed il loro ruolo nella società.
Un film discreto, una buona idea ma incompleto e monco nel significato e nelle aspettative del finale.
Non ci sono risposte e non c'è una morale. C'è solo il racconto.…
Per sbarcare il lunario dopo un licenziamento, l'ex-informatico Guido è costretto a lavorare nel recupero crediti per conto di Franco, un personaggio mefistofelico e privo di scrupoli che utilizza metodi vessatori per piegare la resistenza dei debitori. Il risultato della collaborazione sarà una vera e propria discesa agli inferi.
In giro per la rete, leggo lodi alla…
un film targato netflix caratterizzato da una ottima idea di partenza, un buon cast (soprattutto ben scelto per i ruoli), e una regia sopra la media. andiamo con ordine. L'idea di parla di chi deve recuperare è crediti è buona, è il modo più veloce e pratico per vedere quell'Italia che non ci viene mai mostrata, nascosta da Spread e paroloni, l'Italia di chi non…
Guido (Claudio Santamaria) si trova senza lavoro e costretto a fare i conti con un debito insoluto. L’unica soluzione sarà quella di passare dall’altra parte della barricata: sotto la guida di Franco (Marco Giallini) inizierà a riscuotere debiti per ripagare i suoi, utilizzando metodi poco ortodossi.
Dalle recensioni positive che ho letto qua e…
Guido, stretto nella morsa dei debiti, decide di ripagarli lavorando per la finanziaria che gli è creditrice: farà recupero crediti, conoscendo una realtà inedita e selvaggia, sotto l’ala protettrice – pur non sempre disponibilissima – dell’esperto collega Franco.
Rimetti a noi i nostri debiti è un film attualissimo per il 2018 in cui esce:…
Non sappiamo quale sia stato il criterio o la motivazione che in sede di presentazione del nuovo film di Antonio Morabito ha indotto qualcuno a scrivere che Rimetti a noi i nostri debiti segnava un cambio di tono e soprattutto di genere rispetto a Il venditore di medicine. In pratica si trattava, secondo costoro, di prepararsi alla visione di un film leggero e vicino alla commedia anziché…
Guido (Santamaria) è un ex perito informatico rimasto senza occupazione dopo la chiusura dell'azienda dove lavorava e riciclatosi come magazziniere. Licenziato, si trova costretto a offrire l'unica risorsa che ha, il suo tempo, ai creditori che da tempo gli stanno alle calcagna e che sono arrivati alla minaccia fisica. Da perseguitato, Guido si trasforma così in pittima, in un…
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Commenti (9) vedi tutti
Film tristissimo e senza speranza. Santamaria perfetto per la parte, i ruoli tristi sono il suo. Anche per Giallini parte azzeccata.
commento di corradopCoppia d'Attori principali che già mi lasciava basito : Film da sonno.voto.0.
commento di chribio1Siamo quasi tutti d'accordo nei commenti come capita di rado! Ho dato voto 6 al film che aggiungo è discontinuo, con momenti alti e altri bassi. Ma un'alta prova di recitazione ce la regala il grande attore polacco (credo) Jerzy Stuhr! Poco sfruttato tranne dal compianto regista de il Decalogo.
commento di marco biIntenso dramma umano e sociale. Bravi Giallini e Santamaria.
leggi la recensione completa di Furetto60Santamaria e Giallini sono bravissimi ma il film non decolla mai...
commento di lucignoloNonostante l'argomento sia interessante, il film è mal strutturato.
commento di gruvierazIl regista racconta bene i lati oscuri del sistema,ma messi in pratica si riducono a essere fragili e poco credibili.
commento di ezioLa figura di Franco l'esattore cinico non è del tutto credibile, anche se ben interpretata da Giallini. Il film non è la solita melassa italiana.
commento di ENNAHDopo una partenza discreta (ma nulla più), il film si spegne e stanca presto. Giallini è bravo, ma il suo personaggio alla fine risulta non credibile. Il film evita la solita poltiglia moralistica dell'attuale cinema italiano, ma più che un merito vero del primo è un demerito enorme del secondo.
commento di silviodifede