Regia di Roan Johnson vedi scheda film
La crisi del settimo episodio : trama gialla discreta, ma con il Viviani un bel po' giù di morale e i vecchiotti sottotono, la comicità stenta, e, tra una goccina e l'altra, s'appesantisce parecchio. Voto 5-5 e mezzo.
Momento psicologico no per il Viviani : il bar va a rotoli, la vita sentimentale va anche peggio, e le gocce della inquietante psicoterapeuta a cui si è rivolto non sembrano avere un grande effetto sul suo umore (nè, per fortuna, sul suo fiuto aritmetico); i quattro vecchi goliardi gli stanno vicino in questo momento difficile (per forza, stanno tutto il giorno al bar) e questo forse contribuisce non poco ad acuire la sua malinconia. D'altronde anche il quartetto ha trovato un temibile e scostumatissimo antagonista nella persona di un pianista cieco che ricorda un po', in versione comica, quello interpretato da Flavio Bucci in "Suspiria"; magistrale interprete di Chopin, questi si dimostra un virtuoso anche nelle variazioni Goldberg di ogni possibile tipo di insulto e improperio, proferiti con una cattiveria e una sfrontatezza tali da far ammutolire persino l'impunito Emo : la vendetta non sarà facile, e passerà per una oscena (ma prevedibile) esibizione canora alla "Amici miei". Nel microcosmo di Pineta entra un nuovo personaggio, l'indolente e goloso Commissario straordinario Tassone, reso con grande ironia da Michele Di Mauro; questa spassosa caricatura è la nota positiva di un episodio poco riuscito, per lunghi tratti molto lontano dall'abituale spirito vacanziero e scanzonato che rende piacevole la saga di Pineta.
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