Regia di Claudio Risi vedi scheda film
C'è stato un bizzarro fenomeno - un unicum storico - nel corso degli anni '80, quello relativo al nostalgico ripescaggio dei 'favolosi anni '60'. La particolarità essenziale del fatto, va da sè, è che era intercorsa soltanto una decade; eppure si sentiva così prepotente la differenza: dagli ultimi rantoli del boom economico all'incipiente e devastante avanzata dell'austerity, dal pacifismo hippy alla strategia del terrore; fisiologica reazione fu un tuffo nel disperato edonismo, nello sfrenato consumismo e nel culto della superficialità. In tutto ciò il ruolo della canzonetta è, in Italia, di primo piano: accessorio facilmente raggiungibile (certo non quanto nella successiva epoca del digitale, ma anzi anche per questo più importante, più concreto), di vasto impatto sociale, legato indissolubilmente al vivace mondo della fantasia (sia nei testi dei brani che nei ricordi specifici delle nostre vite che essi evocano). Da qui una possibile interpretazione del successo di Sapore di mare, retromusicarello balneare dei fratelli Vanzina che nel 1983 sbancò il botteghino dando il via a una serie di pellicole analoghe, fra le quali appunto questo Yesterday - Vacanze al mare. Dai figli di Steno a quello di Dino Risi: l'esito è però nettamente peggiore; sono infatti due ore infinite per un prodotto televisivo (sponda berlusconiana) con qualche volto di richiamo e un mucchio di interpreti canini senza speranza (fra cui il mitologico - per gli anni '80 - Massimo Ciavarro), improntato su una storiella inconsistente e scritta in modo banale e frettoloso (sceneggiatura di Claudio Risi-Bruno Cortini-Cesare Frugoni). I nomi noti: Mauro Di Francesco, Eleonora Giorgi, Francesco Salvi (ancora nella fase demenziale) e - no comment, please - Jerry Calà. Figuriamoci quindi i meno noti: meglio fermarci qui. 1/10.
Storie estive che si intrecciano sulla riviera romagnola alla fine degli anni '60-primi '70: pappagallismo, aspiranti attricette, nuotate, maestri di tennis e tante canzonette.
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